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martedì 23 giugno 2009

Quattro parole

Carissima Ivana, grazie per IL buonanotte, spero stai sognando con gli angeli.
Io non ho detto che Paolo è grigio, c'è un equivoco, lo ha detto lui, pensando che siamo tutte colorate, invece gli ho detto che non lo siamo sempre e che iinvece NE abbiamo di tutti I tipi. Non MI sarei permessa di giudicare qualcuno che neanche conosco.
 
Non credo sia IL caso di aver paura dell'aereo, è sempre consideratoil mezzo più sicuro. Sono più pericolose Le macchine in terra, non perchè IO NE abbia subito Le consequenza, ma perchè è comprovato statisticamente. Io poi preferirei muorire in cielo GIà.
 
Il mio magnifico computer continua a dare I numeri.sempre Le maiuscole fuori posto, lettere doppie, non sò che fare.
 
Carissima Maria Rosa, is vede che non hai studiato in colleggio di suore, sono loro, I preti, IL cattolicesimo che dice che è peccato questo e tutto IL resto.
Solo per darti un idea, non andare a messa la domenica è peccato mortale, CIOè vai all'inferno, ora non credo più. I poveri bambini che non sono battezzati vanno nel limbo per via del peccato originale, mai in paradiso, anche appena nati.
Ed anche noi bambine, con 11 anni, interne, quindi lungi DA avere occasioni di peccare, potevamo peccare in pensamenti.
Obbligatorio confessarsi ogni settimana. Così chè, IO, entrando nel confessionario, col prete dietro, Ed avendo vergogna di non aver fatto peccati, lì sì MI vergognavo, sai che facevo? Li inventavo, qualunque cretinata, IL più possibile che potevo affinchè non fare una brutta figura, allora non it dico che faticaccia per inventarli, non ci dormivo fin dalla vespera.
Poi tre Ave Maria E cominciava tutto DA capo. La settimana passava veloce...
 
Così is viveva, in clima di peccato DA mattina a sera, persino se pensavi male di una compagna che it faceva lo sgambetto lo era.
E tutti I giorni, alla cinque del mattino la comunione, non is potea neanche bere acqua, non is poteva masticare l'ostia che is attaccava al palato, non it dico la fatica per non peccare.
 
Ed IO giorno sì giorno nò svenivo con fragore sul banco, IL diavolo credo MI accompagnava secondo loro, perchè mai MI facevno prendere un caffèlatte vedendo che svenivo sempre....
 
Ma questa è solo una mostra di quello che era, eppur noi non ce NE accorgevamo, anche perchè c'erano tanti momenti divertenti, giochi, letture, messe bellissime con cantici gregoriani, non era tutto brutto.
Per questo I cattolici sono pieni di senso di colpa, lo abbiamo e ce lo carichiamo per la vita, a dura pena riusciamo a liberarci DA qualcosa, ma con forza maggiore.
Dare la mano al fidanzatino  davanti alla chiesa? Peccato.
Fratelli non entravano nelle feste, solo mio fratello Pietro nel gran salone, parlatorio, ma non passava di lì, perchè suonava IL piano a coda che c'era a richiesta delle ragazze, musica popolare, e is pagava un cruzeiro a musica, che poi andava alle organizzazioni  religiose. Lui aveva 7 anni se IO NE avevo 11...
Ma DA quel salone non poteva uscire.
 
Non sai poi com'è difficile vivere dopo, a volte.
 
Un abbraccio e, se TU sapevi tuttoquesto, forse qualcuno non lo sà, Ed è un esperienza in più.
 
Un abbraccione
Anna
 
Gaetana cara, conoscersi a se stessa è la cosa più difficile che ci sia, sia per bontà,sia per maltà, non siamo obiettivi, mai.
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