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mercoledì 17 giugno 2009

sai Anna...

... anche io ho pianto a dirotto sul treno che mi allontanava dai miei luoghi e dai miei affetti nel viaggio che iniziavo verso un nuovo orizzonte, ma dopo è prevalsa la curiosita propria dei bimbi per quello che verra. Sulla nave ho sofferto i dispetti di mio fratello che mi aveva strappato la raccolta di fumetti che io adoravo, lui faceva comunella con mia sorella piu grande ed io ero sola a subire le innocenti cattiverie dei due, anche se la storia della mia collezione di fumetti fu una cattiveria forte. Poi un ufficiale di bordo mi regalo altre riviste, ma NON ERANO quelle che io amavo, con tutti i disegni dei fumetti, sapendo io disegnare gia all'epoca, quel materiale era per me un tesoro. Poi crescendo, subito dopo l'adolescenza siamo diventati molto amici tutti e tre noi fratelli e mai piu dispetti, ma quando ero piccola ne ho subiti.....
Mi ricordo che sulla nave c'era un ragazzino che si chiamava Sergio, era italiano, ma era gia vissuto in Argentina. Aveva qualche anno piu di me, e con lui incominciai a parlare le prime parole di spagnolo. Dopo sei mesi dal mio arrivo a Buenos Aires gia parlavo perfettamente la lingua ed ero ben inserita, avevo qualche amichetta, sia argentina, sia italiana, una era figlia di siciliani e con lei ci scambiavamo le riviste di avventure adatte alla nostra eta, 12, 13 anni.

Le difficolta economiche a casa, mi rendevano insicura e mi angosciavano molto, nonostante fossi tanto piccola, ma avevo altre cose buone che bilanciavano questo. Poi... intorno ai 18 anni avevamo un circolo di amici italiani, gli ultimi emigranti degli anni 50, e ci riunivamo a ballare il sabato nei saloni dell'Unione e Benevolenza, dove poi abbiamo consociuto Francesca quando è venuta a Buenos Aires l'anno scorso.

Percio il bello e il meno bello si incrociavano, ma io ero giovane e senza rimpianti. Sì, avevo la nostalgia che sentivo ogni volta che pensavo all'Italia, ma mi trovavo bene a Baires. Era una citta enorme e piena di offerte di ogni tipo, culturali, di divertimento, di lavoro (meravigliosa la mia esperienza lavorativa presso la filiale di una grande ditta italiana che hanno reso gli anni ' 60 indimenticabili).

Certo, non fu cosi per mia sorella, lei ha ancora il rammarico di non essere cresciuta in Italia. Io no.

Grazie Anna cara delle tue congratulazioni per il mio futuro di nonna.
Un abbraccio
Lucia

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