che bel post Lucia, sopratutto delle donne afghane che dovranno scegliere se continuare cosi o poter affrontare la liberta, ovviamente come tu ben dici nel suo piccolo, incominciare a far scuola, con gli uomini che le stanno accanto, o dovranno loro, le donne prendere le armi, ed essere armate, fa paura vederle con quei vestiti dove non si puo individuare se sono donne o bestie, le ricordo sopratutto in italia, mai le avevo viste da queste parti e mi hanno fatto un'impressione bruttissima...mi sembra che ci vorra tanto tempo ancora affinche si veda la luce da quelle parti.

credo che la paura e ció che riassume tutto in questo momento, dallo scorso anno, sempre parlando da noi e di ció e che é successo in questa pandemia e in particolare in questo paese, guardando indietro mi domando como noi abbiamo reagito con tanta paura e tanto dovere come se la punizione fosse dietro la porta, io ci ho pensato a che abbiamo avuto dei giorni di dettatura che ci ha costretto per questa paura ad abbassare la testa e a rinchiudersi in casa con gli disastrosi effetti mentali di tanta perturbazione e angoscia, forse in altri paesi la cosa é stata ben diversa...non lo só, forse se le amiche potessero esprimersi a seconda dal paese dove abitano potrei azzardare a capire come é stato vissuto questo cambiamento nelle nostre vite, certo e che ci ha silenziato, in tanti modi, si vede qui nel blog, ma anche ogniuno nel suo piccolo, le chiamate sono diminuite, i saluti telefonici, o via mail, per strada non ci possiamo riconoscere, siamo in una sensazione come di anestesia. sperando chiunque ci possa svegliare alla nostra sottomissione...

ora ti saluto Lucia, e pure a coloro che ci leggeranno, manca meno per la nascita della tua nipotina che sempre porta sorpresa nel pensare come sará? a chi somiglierá? 

mentre qualcuno scriva o legga i nostri post, il blog anche se indebolito ancora é in piede...ah ah 

Claudia