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venerdì 17 luglio 2020

* I nuovi "vecchi" *

Cara Claudia, grazie del tuo post in omaggio al Maestro Quino nel suo compleanno n. 88.

Quino, il padre di Mafalda, il fumetto piú conosciuto, forse, nel mondo. Mafalda, quella bambina che tutti conosciamo per le sue intelligenti battute e riflessioni sulla politica e sull'attualitá della nostra epoca (anche se lei parlava dell'attualitá degli anni 70 e seguenti, ma é ancora e sempre attuale).

E a proposito del compleanno di Quino, dei suoi 88 anni, che sicuramente sono molti, voglio condividere uno scritto che ho ricevuto da un'amica pochi giorni fa e che mi sembra molto attinente a tutte noi che abbiamo superato i 50 anni...

Lo scritto porta la firma di Sandra Pujol, non so chi sia, ma mi sembra carino.

"Se guardiamo attentamente possiamo osservare l'esistenza di una striscia sociale che non esisteva prima: sono le persone che oggi hanno tra i sessanta e gli ottanta anni.
A questo gruppo appartiene una generazione che ha espulso dalla loro lingua la parola "invecchiare" perché semplicemente non ha tra i suoi piani attuali la possibilità di farlo.

È una vera novitá demografica simile all'apparizione a suo tempo della parola '"adolescenza" che era anche una nuova striscia sociale emersa a metà del XX secolo per dare identità a una massa di bambini sopraffatti dai loro corpi cresciuti, che non conoscevano fino ad allora dove andare o come vestirsi.

Questo nuovo gruppo umano che oggi ha circa sessanta, settanta, ottanta anni, ha condotto una vita ragionevolmente soddisfacente. Sono uomini e donne indipendenti che hanno lavorato a lungo
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Coloro che sono andati in pensione si godono ogni giorno senza paura del tempo libero o della solitudine. Godono del tempo libero dopo anni di lavoro, genitorialità, privazioni, insonnia ed eventi fortuiti, ma alcune cose non si possono dare per scontate, per esempio non sono persone che si sono fermate nel tempo.

Le persone sulla cinquantina, sessanta o settanta, uomini e donne, usano il computer come se lo avessero fatto da sempre. Scrivono, si vedono con i loro figli che sono lontani e hanno persino dimenticato il vecchio telefono per contattarli e anche ai loro amici scrivono una e-mail o un WhatsApp.

Oggi la gente che ha 60, 70, 80 anni sta vivendo un'età che non ha ancora un nome. Prima, quelli della loro età erano vecchi, ma oggi  non lo sono  più. Oggi sono forti fisicamente e intellettualmente, ricordano la loro gioventú, ma senza nostalgia.

Le persone tra i 60, 70 e 80, oggi celebrano il sole ogni mattina e sorridono molto spesso a se stesse, fanno progetti di vita senza dipendere da nessuno, forse per qualche motivo segreto che solo quelli del XXI° secolo sanno o sapranno. La gioventù si porta dentro".

Spero vi sia piaciuto.
Un saluto affettuoso a tutti
Lucia



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