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giovedì 27 aprile 2017

* nel bene e nel male *

Grazie cara MRC per le buone notizie di Santino che giá sta a casa con i suoi genitori. Fantastico! Questo ometto ha giá superato la prima difficoltá, ma spero e gli auguro che nel suo futuro non ce ne siano altre e che tutto il suo percorso sia sempre bello e facile.

In quanto a Titty, il 25 aprile  é una data certamente buona per lei, anche perché oltre alla liberazione dell'Italia nel 1945, un 25 aprile é anche la data di nascita della sua adorata figlia Patrizia, ma essendo che sua figlia é venuta a mancare in giovane etá, questa data suscita in lei sentimenti di dolori mai sopiti.

E' comprensibile cara Titty, la perdita di un figlio é qualcosa di terribile e indimenticabile. Mia madre ha ricordato sempre il suo ultimo nato, un mio fratellino che venne a mancare per una polmonite a soli tre anni. Lei non lo ha mai dimenticato e fino alla sua morte lo ha ricordato sempre e lo sognava spesso.

Ma questa é la vita, con le sue due facce, il bello e il brutto, il bene e il male, ma a quest´ultimo non finiremo mai di abituarci e di accettarlo.

In questi giorni sto lottando con un problema burocratico inammissibile e inaccettabile, ma anche se ho cercato di non arrendermi, tenendo presente che le leggi le scrivono gli uomini e le applicano gli uomini, non riesco ad ottenere la ragione. Quindi considero che é un problema di discrezionalitá e che dipende dallo spirito o dall'umore di chi le interpreta e di chi le applica. Purtroppo questa battaglia la sto perdendo. Le carte che dovrebbero darmi la ragione, non vengono considerate valide, anche se non esiste un motivo per non considerarle tali. 

Si tratta di una procura o delega che mi permetterebbe rappresentare mio figlio in ogni situazione procedurale, invece in questo caso non viene riconosciuta e se vincono loro, Camillo dovrá ritornare a Buenos Aires per sciogliere il nodo. 

Per oggi é tutto. Sono arrivata a casa dopo aver attraversato (o meglio, dopo aver fatto un grande giro) una Plaza de Mayo sempre invasa da manifestanti barbari e con il viso coperto e suonando i tamburi come se fossero quelli della rivoluzione francese.

Lucia

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