Cara Marta, eccomi qui a rispondere il tuo post che mi ha stimolata a scrivere. Come diceva l'articolo del Corriere della Sera, a volte si scrive svogliatamente, ma quando c'é un interlocutore come te, in questo caso, vien voglia di esprimere qualche opinione.
Prima di tutto capisco la malinconia del distacco da Bauti... Io ne so qualcosa, come ben dici. Sarebbe bello stare sempre con i nostri nipotini e giocare con loro e trasmettere loro il significato delle radici... ma la vita é piena di contraddizioni... e d'altra parte le famiglie patriarcali non esistono piú. Oggi c'é una dispersione molto accentuata e le famiglie sono sempre piú ridotte in numero.
Mi chiedi come ho visto l'Italia in questo mio breve viaggio e ti dico che purtroppo ho visitato posti molto turistici dove la realtá della popolazione non si puó percepire facilmente. Comunque ti posso dire che entrando nei supermercati, sia in Italia che in Spagna, ho trovato che i prezzi sono molto piú bassi di quelli che paghiamo a Buenos Aires e la qualitá é ovviamente superiore.
In quanto alle statistiche che dicono che oggi ci sono 5 milioni di iscritti all'AIRE, mentre dieci anni fa erano 2 milioni e mezzo, mi sembra una notizia manipolata che qui da noi chiamiamo "sensacionalista".
Gli italiani ATTUALI non hanno ancora capito che uscire dai limiti del proprio paesino, della propria cittá, della propria nazione non é un castigo della sorte o una disgrazia familiare, ma una opportunitá di crescita, di ampliamento degli orizzonti, di maturazione. Le mamme educano i figli con la paura di mettere il naso fuori e quando i figli se ne vanno lo vivono come una disfatta, una punizione del destino.
E' vero che é bello avere tutti gli affetti stretti stretti nel proprio nido, ma non é naturale. Anche gli uccelli, quando i piccoli crescono, li spingono fuori dal nido. Questo é quello che insegna la natura, ma noi mamme non vorremmo mai che i nostri figli si allontanassero da noi. Eppure, come in ogni medaglia ci sono due facce, anche in queste situazioni c'é il lato negativo, ma anche quello positivo.
Non dimenticheró mai il giorno in cui Camillo si allontanó dalla famiglia
per incominciare a navigare. Aveva 22 o 23 anni e il distacco fu per me,
come per tutte le altre mamme, molto triste. Riordinando la sua camera,
le sue cose, i suoi libri di
studio, trovai un cartellino che diceva: "Se ami qualcuno lascialo
libero... e sempre tornerá da te" e questo mi fece lacrimare ancora di piú, ma capii che
era giusto cosí.
In poche parole, bisogna saper adattarsi al mondo che cambia...
In quanto alle informazioni sulle reti sociali, penso che bisogna saper
scegliere dove andare a scoprire le notizie piú vicine alla realtá. Ben
sappiamo che i grandi giornali manipolano l'informazione perché sono al
servizio di grandi lobby e quindi non sono molto affidabili. Sulle reti
sociali io scarto molto presto quei siti dove vedo notizie rimaneggiate, se
non addirittura inventate, le famose fake-news, con titoli scioccanti
per attrarre il lettore sprovveduto. Anche sui giornali di carta. L'altro ieri, un giornale come Clarín, ha pubblicato una notizia veramente falsa e fuorviante. Diceva:
"La "nave del odio", con neofascistas a bordo hacia el Mediterraneo para "cazar" inmigrantes"
Ormai siamo in un mare in tempesta in tutti i sensi, dalle guerre, ai terroristi, ai profughi, ai trafficanti di persone ed é tutto un grande difficile problema da risolvere. Come andrá a finire? E finirá?
Un saluto speciale a MRC congratulandomi che Carlitos giá sta bene e ringrazio MRV per averci mandato le belle foto del suo compleanno.
E un grazie a Vittoria per il suo "bentornata"! ;-)
Ti saluto cara Marta, e saluto tutte le amiche con lo stesso affetto.
Lucia
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