Mi fa piacere sentire le tue novitá e le tue attivitá. Vedo che il freddo non ti ferma! Per la veritá non ferma neanche me. Martedí scorso sono andata a un compleanno. La mia amica Maria lo festeggiava a casa di una delle sue figlie che abita a San Isidro in un complesso residenziale privato che mi ha impressionata parecchio per la sua grandezza e la sua organizzazione. Dentro, oltre alle piscine, scoperte e coperte, con acqua climatizzata, una palestra attrezzatissima, c'é perfino un piccolo supermercato per le emergenze, penso.
Infatti abbiamo avuto la necessitá di comprare formaggio per condire i cannelloni che la mia amica aveva preparato per cena, ma camminare fino al mercatino, nello spazio molto aperto e pensando che si faceva in un momento, non mi sono coperta bene, quindi ho preso freddo e l'indomani avevo un po' di tosse. Iera sera ho preso di nuovo freddo perché essendo stato il pomeriggio abbastanza soleggiato non faceva molto freddo, ma sparito il sole, l'aria é diventata pungente. Anche ieri sera ero uscita poco coperta, quindi la tosse si fa sentire ancora e ho paura di qualcosa di piú serio. Spero di sbagliare.
Interessante la mostra di fotografie che hai visitato di Raymond Depardon. Mi piacerebbe andare, ricordando le altre mostre fotografiche che ho visto qui in Argentina, del maestro Raota, e di una mostra collettiva alla UCA, l'Universitá Cattolica, dove esponeva una mia amica. Ah, molti anni fa, a Chicago, sono andata a una mostra fotografica di Robert Capa, il famoso fotografo di guerra.
Comunque il link che hai mandato non l'ho potuto aprire, quindi non ho potuto vedere niente di Raymond Depardon. Poi faró un'altra ricerca e magari ci vado a vedere la mostra.
Bella la festicciola di compleanno di Titty fra le sue amiche. Le amiche! Quanto sono importanti nella nostra attuale tappa di vita! Bah, sono importanti SEMPRE, ma ancor di piú quando le famiglie si trovano un po' sparpagliate dappertutto, come la mia.
Per fortuna sono sempre in contatto anche con la famiglia e tutti i giorni, grazie al WhatsApp, ci sentiamo e ci vediamo, condividiamo piccole e grandi cose della nostra giornata. Specialmente con Camillo che pochi minuti fa mi ha mandato un minivideo con il quale mi faceva vedere un uccellino posato fra l'erba, che sembrava in fin di vita, perché non si muoveva, mentra lui passava davanti a dei giardinetti. Ricordo quando era bambino, che mi portava a casa gli uccellini che trovava in condizioni problematiche e lui li aiutava, portandoli poi a casa...
Mi ricordo che da adolescente mi portó a casa un uccellino nero, non era un passerotto (gorrión), perché aveva le zampette molto lunghe e le piume erano di un nero che sembrava tornasole. Le piume della coda, che era molto lunga, erano state strappate, forse da qualche gatto che lo perseguitava, ma a casa nostra tornarono a crescere e lui girava liberamente, mai messo in gabbia, mai scappato, neanche quando aprivamo la porta e andava nel patio.
Ma un giorno che eravamo tutti in giardino e lui stava felice posato sulla nostra spalla, d'un tratto spiccó il volo e sparí. Non lo abbiamo piú visto. Abbiamo pianto perché gli volevamo bene e soprattutto avevamo paura che finisse in una gabbia visto che si fidava degli umani dopo aver vissuto con noi. Fra l'altro non sapeva neanche procurarsi il cibo perché quando arrivó a casa era proprio piccioncino.
Bene, ora basta con i ricordi. Scusate, ma se non volete, potete non leggere... come diceva Anna...
Un affettuoso saluto
Lucia
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