Ci sono giorni in cui la tristezza la fa da padrona, predomina su tutti gli altri sentimenti quando ci troviamo a guardare le notizie che si vedono al telegiornale. Da due giorni siamo afflitti guardando quello che succede in Messico dopo il terribile terremoto, non uno, due!!! Le scene terribili, drammatiche, tragiche, ci stringono il cuore e ci sentiamo impotenti perché contro la natura nulla é possibile, lei é piú forte... gli umani solo possono, dopo l'orrore, dopo aver pianto, rimboccarsi le maniche per dare l'aiuto che si puó... ma nulla si puó fare per quelli che sono rimasti sepolti, che hanno perso la vita sotto le macerie di quello che l'uomo aveva costruito...
Poi ci sono gli uragani che con la loro forza impazzita distruggono tutto quello che trovano al loro passaggio, con venti fortissimi che soffiano con la velocitá di centinaia di kilometri all'ora, come per ripulire questo nostro pianeta tanto maltrattato dai suoi abitanti, come se volesse che tutto cominci daccapo...
Ma la vita continua per quelli che non sono stati coinvolti dai disastri e dopo il dolore arriverá la rassegnazione e la ricostruzione di una vita distrutta dal dolore, ma che sempre puó rinascere...
Poi ci sono le turbolenze che gli esseri umani producono da soli, quelle turbolenze dettate dai loro pensieri, dalle loro ideologie, dai loro desideri di cambiare il mondo e la sua Storia.
E ben lo vediamo qui, nel nostro paese, come tutto é convulso, tutto é il contrario di tutto, fino ad arrivare al punto di perdere ogni ragionevolezza e ogni senso di quello che é stato e di quello che é.
Ognuno rivendica il proprio punto di vista stravolgendo addirittura la realtá.
Lo vediamo a Buenos Aires e anche a New York, a proposito della figura di Cristoforo Colombo trattato da genocida, con le mani sporche di sangue... Molti lo odiano perché é stato l'artefice della "scoperta" dell'America, pensando che é stato quello che ha iniziato lo sterminio delle popolazioni indigene, sia nel Nordamerica, sia nel Sudamerica.
Ma il paradosso é che quelli che discutono e rivendicano la storia a modo loro, sono proprio i discendenti di quegli europei che "scoprirono" l'America.
Il nostro terazzo é triste e solitario... ogni tanto arriva Marta e Claudia e forse qualcun'altra, ma proprio con un'aria stanca... lasciando qualche commento e il loro saluto. E se di stanchezza si parla, io sono la prima ad avere questo senso di stanchezza. Non so cosa ne pensate voi, ma io credo che il nostro blog é caparbiamente fermo, anche se riceve qualche spintarella di tanto in tanto...
Oggi ho deciso di vincere la mia apatia e sono arrivata qui, sul terrazzo cercando di mettere da parte la mia svogliatezza.
Comunque siete tutte e sempre nei miei pensieri.
Perció vi saluto con la solita amicizia e affetto e spero di vedere arrivare tempi migliori.
Vi voglio sempre bene
Lucia
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