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martedì 9 maggio 2017

* il lavoro che manca *

Ciao cara Vittoria, continua cosí... tutti ti vogliono bene. Hai mandato i saluti di buon compleanno ad Amparo... ma non credo che lei ci visiti piú... Ora solo la vediamo su facebook, ma lo stesso sono contenta perché per lo meno siamo in contatto da quella parte. Anche io le ho mandato i miei auguri.

Cara Marta, grazie del tuo post che parla della visita in Argentina del presidente italiano Mattarella. Mi fa piacere sapere che viene accompagnato da tanti imprenditori, forse alcuni di loro vorranno investire in Argentina. Speriamo.

Mi piacerebbe sentire Adriana a questo proposito. Sicuramente il suo punto di vista sarebbe ricco, come sempre. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa del permanente riferimento ai "desaparecidos". 


Claudia, grazie della foto che hai pubblicato con Mattarella buttando i fiori nel Rio de la Plata in omaggio ai desaparecidos. Tu, cosa ne pensi? 

Mi sembra che anche Renzi, quando venne in visita in Argentina, andó a buttare i fiori nel fiume...

Grazie anche del link che hai mandato, cara Marta.
Sicuramente l'articolo é interessante, soprattutto l'argomento, ma quello che ho trovato ancora piú interessante é stato leggere i commenti dei lettori a questo articolo.
Forse, la situazione, leggendo il punto di vista di molte persone, diventa un po' piú chiara e ognuno potrá trarne le proprie conclusioni.

É vero che il lavoro scarseggia, ma é anche vero che scarseggiano determinati lavori. Bisognerebbe, prima di intraprendere una carriera, sapere quali professioni sono piú richieste di altre, perché altrimenti si sprecano lunghi anni di studi all'universitá senza poi trovare il posto per cui si é preparati.

Si pensa che la preparazione piú alta dará possibilitá piú alte di riuscita nella vita lavorativa e  a volte questo succede, ma tante volte no.

Le carriere che si privilegiano in Italia, sono quelle di tendenza umanistica e quindi molti sceglieranno letteratura, scienze sociali, giurisprudenza (l'Italia é piena di avvocati), psicologia... ecc. Ma le professioni che richiedono studi piú impegnativi, come medicina, ingegneria, informatica di alto livello, scienze economiche,  non sono quelle che vengono scelte piú frequentemente.

Un commento a parte merita il fatto che nell'articolo ho trovato diverse parole in inglese che normalmente esistono in italiano. Per me (e scusate se sono un po' polemica) questa moda dimostra un certo provincialismo...

Per esempio:
  
working poor (lavoratore povero)
Jobs Act         (Regolamento del Lavoro),  
co-working    (collega di lavoro),  
ghostwriter    (scrittore o redattore fantasma)...

Ieri ho parlato per telefono con MRV e abbiamo parlato ovviamente del mio viaggio e di quello che lei sta organizzando per il prossimo futuro con i suoi amici. E' una che non si ferma mai, la nostra MRV! ;-)

Un saluto a tutte
Lucia



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