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venerdì 1 maggio 2020

* Coronavirus "y cacerolazo"... *

Qui é quasi l'una di notte. Oggi ho parlato molto, sia per telefono, whatsapp e altro, che il tempo mi é fuggito senza accorgermene.

Tutto é iniziato intorno alle ore 19 del 30 aprile, cioé ieri, ma in veritá soltanto qualche ora fa. 

Mi ero ricordata che alle ore 20 in Argentina c'era una convocatoria popolare per fare un "cacerolazo", cioé battere qualche casseruola con il suo coperchio, o con qualche cucchiaio o con qualsiasi cosa potesse fare rumore in segno di protesta.

L'obietttivo di questo "cacerolazo" era manifestare contro l'inaccettabile scarcerazione di 2700 detenuti (delinquenti) che si trovavano in carcere per scontare i loro "peccati", cioé assassinio, stupro, latrocinio, e altri atti di violenza contro essere umani normali o comuni, che questi detenuti avevano a suo tempo  commesso.

Essendo in epoca di coronavirus, questa "bella fetta" della nostra societá ha pensato bene di protestare e ammutinarsi per chiedere la scarcerazione per non correre il rischio di ammalarsi di coronavirus stando tutti vicini vicini i compari delinquenti.

Ma il peggio é stato che un funzionario della giustizia, completamente fuori di senno, e amministrando ingiustizia, ha dato l 'ordine di scarcerarli, ed ecco che la societá argentina si trova con il rischio di incontrarsi per la strada, nelle loro case, nei negozi, e in qualsiasi altro posto con 2700 delinquenti in piú, che la polizia giá aveva messo in condizioni di non nuocere, ma che di nuovo si trovano in libertá di continuare a fare del male...

Allora, alle ore 20 sia io che le persone alle quali avevo reinviato il whatsapp di convocatoria, ci siamo messe alla finestra o al balcone a percuotere una casseruola per protestare contro questa miserabile decisione di un giudice che ha privilegiato i diritti umani dei delinquenti anziché i diritti della societá sana che vuole vivere tranquilla.

Avevo invitato MRV, Adriana, due vicine del mio palazzo ed altre persone mie conoscenti. Dopo 5 minuti di sbatacchiamento della casseruola dalla mia finestra, ho smesso e sono andata a guardare cosa diceva la televisione. 

Il telegiornale parlava di una massiccia protesta nella cittá attraverso il "cacerolazo". In veritá é stata fenomenale!
Cosa succederá? Non lo sappiamo, ma se il governo "governasse" bene, doverebbe rimettere tutti i delinquenti in carcere per difendere il diritto delle persone di vivere in pace e in sicurezza.

Insomma una serata un po' movimentata perché dopo sono seguite delle telefonate con diverse persone fra le quali, una graditissima con MRV con la quale non parlavo da molto tempo.

Ma in fatto di telefonate, nel pomeriggio avevo ricevuto la belllissima sorpresa di una telefonata di Silvia che poi si é convertita in video telefonata e abbiamo parlato un bel po' scambiandoci il nostro affetto.

Silvia mi ha raccontato una cosa molto strana, un po' impressionante, ma molto significativa ed emozionante, secondo me. 

Cercando di dominare i "segreti" del whatsapp per potermi telefonare, Silvia ha toccato chissá quanti "bottoni" o icone sullo schermo del telefonino, e dopo un po' ha sentito un messaggio registrato che era rimasto nella sua segreteria per moltissimo tempo, piú di due anni! 
E di chi era quel messaggio? ERA DI ANNA!

Potrete immaginare i sentimenti di Silvia e i miei... Ci chiedevamo come mai? Ma le cose succedono per una ragione, per noi molto misteriosa, ma una ragione c'é... ci dev'essere...

...ed io penso che é stato molto bello che durante la telefonata, sia Silvia che io, sentissimo la presenza di Anna.

Ora mi rivolgo a Adriana, con la quale ci siamo messaggiate dopo il "cacerolazo" e fra l'altro mi ha mandato le foto che lei non ha potuto pubblicare insieme al suo ultimo post. 

Eccole che le ho aggiunte e vi si puó vedere l'albero ingiallito dall'autunno e il pane chipá che ha preparato la bravissima cuoca che é Adriana!

Ora un saluto a Claudia e un altro a Marta, che hanno scritto ulteriori commenti sulla difficile situazione di isolamento in cui tutti ci troviamo e che cerchiamo di superare il meglio che possiamo.

Un saluto a tutti 
Lucia

1 commento:

Margherí ha detto...

Amiche italo argentine, sono voi con tutto il cuore. Pure qua vogliono lasciare libre alcuni carcerati. Forte abbraccio