Oggi é domenica 26 aprile. La mia quarantena é arrivata a 37 giorni. Ho iniziato a stare chiusa dentro casa il 20 marzo e penso che con 3 giorni ancora potrei concluderla... invece il governo argentino l'ha prolungata fino al 10 maggio...
Stamattina mi sono alzata piuttosto presto, non riuscivo piú a dormire. Sono andata in cucina e mi sono preparata il mio caffé con un paio di crackers con marmellata di arancia.
Intanto che prendevo il mio caffe mi sono avvicinata alla finestra e ho guardato la mia strada, una strada molto larga, a 6 corsie, dove il traffico, prima, scorreva sempre veloce. Oggi era totalmente vuota, silenziosa, tappezzata di foglie gialle che cadono dagli alberi.
Ma ecco che vedo arrivare un giovane uomo vestito con la divisa di "operatore ecologico" o spazzino, con i colori fluorescenti che la caratterizzano. Raccoglieva le infinite foglie e le metteva nel suo contenitore su due ruote. Ma gli alberi gli facevono lo scherzetto di far cadere altre foglie dove giá aveva raccolto.
Mentre lo osservavo con la mia tazza di caffé in mano ho sentito l'impulso di salutarlo, unico essere vivente che si muoveva sulla strada. Gli ho gridato: HOLA!!! Lui ha cercato da dove veniva la voce e per farmi vedere ho agitato il braccio. Lui mi ha vista e mi ha risposto: HOLA! e ha proseguito con il suo lavoro.
Ho sentito una certa gioia per questo minimo contatto umano che ci siamo scambiati, come se fossimo due sopravvissuti dopo qualche cataclisma come quelli che si vedono al cinema con i "film-catastrofici".
Ho continuato a prendere il mio caffé e mi é sembrato che il suo sapore fosse piú buono, mentre continuavo a guardare dalla finestra lo spazzino che se ne andava solitario raccogliendo le foglie, che in definitiva, stando lí per terra, non davano fastidio a nessuno...
Mia cara Claudia, stavo per pubblicare questo mio post e ho visto e letto il tuo, su Emlio Salgari.
Ebbene, mi sono commossa perché una vita come quella di questo scrittore meritava tutti gli onori e i guadagni, ma l'aviditá di alcuni editori avvoltoi lo lasció in miseria fino al punto di finire la sua vita con un suicidio.
E' terribile, non conoscevo la sua storia.
Invece é molto bello il commento di JL Borges, e cosí come lui, molti altri hanno sentito gratitudine per la capacitá di E.Salgari di trasportare il lettore in mondi sconosciuti ed esotici.
E giá che ci sono, rispondo pure alla domanda che mi fai, se Giada va a scuola. Infatti anche lí sono in rigorosa quarantena e quindi Giada non va a scuola. Il suo papá lavora da casa, mentre la sua mamma invece va tutti i giorni a lavorare. Lei non lo puó fare con il computer. Lavora in RH di Amazon ed é necessaria la sua presenza. Ovviamente quando torna a casa c'é tutto un rituale per lasciare scarpe e indumenti e isolare ogni possibilitá di trasmissione se fosse il caso.
Ora vi saluto con un a presto, sperando giorni migliori e piú normali...
Lucia
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