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lunedì 8 ottobre 2012

Omaggiooo


La Storia di RINO
Omaggio a tutti quelli che dopo la guerra sono venuti in Argentina in cerca di un futuro migliore...

Mio padre Rino era nato nell'anno 1920 a Gallarate, provincia di Varese. Dopo pochi mesi dalla sua nascita la sua mamma Ambrogina, muore.

Poco dopo suo padre Beniamino chiede alla migliore amica di Ambrogina di sposarlo e di aiutarlo a crescere i suoi tre figli. Ed è cosi che Maria accetta diventando la nobile donna che porta avanti la famiglia. In seguito nasce Ambrogio e qualche tempo dopo Beniamino parte per l'Argentina.

Rino cresce circondato dall'amore di sua madre e dei suoi fratelli. All'età di 14 anni comincia a lavorare da elettricista fino al momento in cui parte per fare il servizio di leva. Subito dopo scoppia la seconda guerra mondiale, e iniziano i tempi difficili di cui Rino raccontava molto poco, sui campi di concentramento, la fame e il ritorno a casa dopo sei lunghi anni.

Alcuni anni fa, realizzai un viaggio in Italia. Mia zia Rosetta mi raccontò che il giorno che mio padre tornò dalla guerra, essendo giá notte, si buttò a dormire ai piedi della scala per non disturbare nessuno. Lo trovò la nonna Maria quando si alzò il mattino seguente. Questo dá un' idea di come era Rino, della sua discrezione e rispetto, del suo atteggiamento verso la vita, un vero esempio.

Vista la crisi del dopoguerra, mio padre e suo fratello Giovanni decidono di partire per andare in Argentina. Al loro arrivo a Buenos Aires, un italiano imbroglione li truffa al cambiare le loro lire. Non se lo aspettavano e furono presi alla sprovvista. Arrivano comunque a San Fernando, quartiere fuori dalla città e trovano il loro padre che aveva soltanto un letto in più... Ovviamente la scelta di Rino fu che ci dormisse Giovanni e lui se ne andò a Obras Sanitarias dove già ci lavorava suo padre Beniamino. Passò la sua prima notte in Argentina dormendo in uno dei grandi tubi della ditta, coperto con la bandiera argentina!!!!!

A mio zio Giovanni non piacque nulla di quello che aveva trovato in Argentina e con i pochi soldi rimasti ripartì per l'Italia dicendo a Rino che non appena avesse riunito un po' di soldi gli avrebbe mandato il biglietto per il ritorno. Intanto Rino trovò lavoro come elettricista e a mezzogiorno pranzava in una piccola trattoria dove si innamorò della cameriera, mia madre Adele. Per questo rimase in Argentina. Si sposarono nel 1949 e nel 1950 nasce Maria Rosa che vi sta raccontando questa storia.... che è cresciuta in una famiglia molto povera, ma circondata da tanto, tanto amore.

Nei miei ricordi di infanzia mi vedo sul triciclo aspettando il postino, l'emozione dell'arrivo delle lettere dall'Italia, chiedere al mio papà cosa dicevano... per poi rispondere con un: Baci a tutti!....
Sono sicura che papà, senza dirmelo, mi ha trasmesso l'immenso amore che sento per l'Italia.

Ricordo che mia mamma raccontava un episodio di quando erano fidanzati, che durante le feste patronali erano andati a passeggiare e che quando incominciarono le bombe dei fuochi artificiali, mio papà si buttò a terra.... molto forte, vero? E che ogni volta che passavano davanti ai ristoranti, mio papà piangeva al vedere tutto il cibo che si buttava. Duri ricordi di guerra!

I ricordi che ho di mio padre sono vederlo andare al lavoro in bicicletta molto presto al mattino e il ritorno alla sera con due cioccolatini, uno per la mamma e uno per me... una vita di duro lavoro...A casa, siccome mia madre era argentina non si parlava in italiano, ma in seguito ebbi il piacere di diplomarmi dopo sei anni di studi alla Dante Alighieri di Lujan, portando in braccio il mio terzo bimbo appena nato!

Desidero che questa storia sia un omaggio per tutti quei soldati che dopo aver fatto la guerra, dovettero continuare a combattere in altri Paesi, cercando di aiutare la famiglia, soffrendo in silenzio, lavorando onestamente, portando il nome dell'ITALIA molto in alto... e molto profondamente nel cuore de loro figli.

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