Mi siedo nella sala aspettando l'ora dell'imbarco e non vedevo che si riempisse di gente, ma aspettavo fiduciosa. Intanto mandavo whatsapp a Cindy che mi diceva che Giada piangeva lungo il viaggio di ritorno a casa perché me ne andavo via.
Cercavo di rincuorarla, come avevo fatto giá in aeroporto quando ci siamo abbracciati e baciati tutti e tre e lei ha cominciato a piangere... e io nascondendo le mie lacrime la rassicuravo che ci saremmo riviste presto, poi c'é skype, le dicevo, ci vedremo, ecc. ecc....
Nel frattempo arrivavano anche i whatsapp di Camillo, che anche lui mi seguiva nella partenza (idealmente).
A un certo punto ricevo una telefonata da Tiziano che dal testo dei messaggi che mandavo a Cindy, ha capito che ancora stavo in sala di attesa. Mi dice allarmato che l'imbarco era quasi finito (lui controllava su internet) e che fra 10 minuti l'aereo partiva.
Allora mi sono data una mossa, ho chiesto in giro e dopo un po' di indagini ho saputo che l'imbarco non era piú al GATE 10, come diceva il mio boarding pass, ma lo avevano passato alla GATE 18. Nessuno mi aveva avvisata.
Di corsa a raggiungerla, sono arrivata con il fiatone, stavano entrando gli ultimi e anche io ci sono riuscita. Ho telefonato Tiziano tranquillizzandolo che ormai tutto era a posto. Inutile immaginare se avessi perso l'aereo.... :-[
Il secondo spavento é stato a San Paolo. L'aereo di Chicago é arrivato quasi con un'ora di ritardo. Invece delle 9,20 é arrivato alle 10,10. Il mio volo per Buenos Aires era alle 11,20. Invece di due ore avevo soltanto un'ora per raggiungere la sala di imbarco della GOL che mi avrebbe portata a Buenos Aires.
Nell'aereo della United ero seduta ALL'ULTIMO POSTO, proprio sulla coda dell'aereo, che quando c'erano le turbolenze sembrava che si spezzasse tanto era forte il trambusto e le vibrazioni e il mio stomaco andava su e giu e da una parte all'altra... (in qualche momento ho avuto anche un po' di paura). Poi nella seconda parte del viaggio, é stato tutto piú tranquillo.
Ebbene, quando l'aereo atterra, la gente si alza immediatamente per prendere i bagagli che stanno in alto e si fa una lunga coda per scendere. Io ero proprio l'ultima! Ero nervosa perché il tempo era scarso... Siamo scesi e abbiamo percorso il tunnel, poi arrivando in corridoio mi aspettava una hostess di terra che mi ha chiesto se avevo la combinazione con la GOL.
Ha controllato il mio nome su un bigliettino che aveva in mano e mi ha indicato il percorso per arrivare dal Terminal 3 (dove ero in quel momento) al Terminal 2 dove dovevo prendere l'altro aereo. L'ho guardata con sospetto e le ho chiesto se la strada (corridoi) da fare era molto lunga.
Mi ha detto che erano 5 minuti e che la porta di imbarco era la Numero 14. Mi sono messa in cammino, lunghi corridoi, solitari, solo io camminavo con passo lesto sperando di vedere apparire questa porta 14.
A un certo punto vedo un schermo con la situazione dei voli. Controllo, e vedo che il mio volo stava partendo! (LEAVING diceva).
Immaginate la mia paura di perdere anche questo aereo!... Ho cominciato a camminare con passo velocissimo quasi di corsa, il cuore in gola, la bocca secca...
Cammino, giro a sinistra, i cartelli marcavano il 14 con una freccia, continuo, giro a destra, freccia, 14, continuo, giro a sinistra, scendere una scala meccanica, cartelli, freccia, 14, continuo, giro a sinistra, continuo.... e finalmente vedo la mia porta di imbarco. Ho camminato quasi mezz'ora!
Immaginate che ero un po' stravolta! Ho fatto la carta di imbarco e sono salita sul bus che mi aspettava (ero l'ultima a salirci su) e siamo andati fino allo spiazzo di imbarco della GOL, che come vi ho detto quando vi parlavo del viaggio di andata, si deve salire sull'aereo con la scaletta.
Finalmente seduta, al posto n.5, proprio davanti, bello, ampio, vuoto, nessuno accanto a me. AAHHH! Ce l'avevo fatta.
Incomincia il decollo e mi sono goduta uno spettacolo mai visto prima, perche' tutti i miei viaggi avvengono sempre di notte. A Buenos Aires prendo sempre l'aereo intorno alle 23, quando torno arrivo alle 6 di mattina, quindi niente panorami, ma questa volta ho visto la bellezza del panorama illuminato da un sole splendido.
Ho visto una San Paolo, enorme, sconfinata, i dintorni verdi, ondulati, con i fiumi che rispecchiavano il sole e abbagliavano a tratti. Il cielo era azzurro ed era pieno di fiocchetti bianchi che erano delle piccole nuvole.
Arrivando a Buenos Aires, anche qui un sole splendido, un panorama mozzafiato, la mia Buenos Aires vista dall'alto, meravigliosa. Ho riconosciuto tanti posti, quelli vicino a casa mia, il fiume, Puerto Madero, el Puente de la Mujer, quasi quasi che vedevo il mio edificio, ma giá ci stavamo allontanando verso Ezeiza, l'aeroporto.
Mi sono riempita gli occhi di una bellezza straordinaria in tutti e due i momenti, il decollo e l'arrivo. Non mi era mai capitato. Tutto al piú nei viaggi di notte vedevo una cittá con tutte le sue lucine, che anche é bello, perché sembra che il cielo si sia sdraiato per terra, ma quello che si vede di giorno é molto di piú!
Bene, questo é per adesso. Poi vi racconteró che oggi qui c'era lo sciopero generale e io avevo cose urgenti da sbrigare... ma ve ne parleró nel mio prossimo post, con i commenti vari che Titty aspetta e le foto che sono sicura vi piaceranno.
Intanto do' il bentornata a Silvia e faccio gli auguri di buon compleanno, anche se con ritardo, a Luisa.
Un grande abbraccio a tutte.
Lucia
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