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martedì 16 giugno 2015

* le sorprese di Facebook *

Come sappiamo, internet é una rete dalle maglie fittissime. Cosí come la rete del pescatore trattiene i pesci grandi e piccoli,  anche noi siamo tutti impigliati nella grande rete internazionale e nessuno scappa al controllo quando qualcuno si mette a cercare quello che ha in mente di trovare.

In certi aspetti, questo puó sembrare un male, e sicuramente lo é quando l'uso che gli si dá potrebbe causare danni, ma in qualche altro aspetto, lo potremmo considerare quasi miracoloso. Tutto quello che vogliamo sapere, basta inserire un nome, una parola, in un motore di ricerca e l'informazione é... servita!

Vogliamo sapere sulla vita di un attore, di uno scienziato, di un prodotto, di un'invenzione, di un'istruzione per costruire qualsiasi cosa, di una ricetta per cucinare, di un pezzo musicale, di qualsiasi curiositá possiamo avere, basterá fare una piccola ricerca che il motivo in questione viene a galla. Tutto si puó sapere in internet, tutto si puó imparare. Google é lí per questo.

Poi c'é FACEBOOK: Il libro delle facce. Basterá mettere un nome e vengono fuori molte possibilitá di trovare la persona che cerchiamo. 

Quanti hanno riallacciato rapporti persi per sempre, quanti compagni di scuola ritrovati, quante amicizie interrotte e poi ricuperate! Puó succedere peró che nel primo momento ci sia un grande entusiasmo, ma poi passate le prime emozioni, tutto torna nella normalitá e i grandi incontri virtuali svaniscono piano piano.

Certe volte peró, gli incontri virtuali, se sono importanti, diventeranno reali e le persone che si sono scoperte in rete, cercheranno di incontrarsi e di ricucire con i loro racconti, lo strappo che si era creato attraverso gli anni di assenza. A volte funziona, ma a volte non si potrá evitare qualche delusione.

Ebbene, mentre ero a Chicago, ho ricevuto su facebook, la richiesta di amicizia di una persona che non conoscevo. Nella foto si vedeva una donna bionda, gradevole, ma sconosciuta. 

Ogni volta che accendevo il telefonino, facebook mi presentava questa foto e la richiesta di amicizia di una persona che sta in Argentina. Siccome non sapevo chi fosse, ho cercato di sapere se avevamo qualche contatto in comune e infatti ho visto che avevamo in comune Tommasa, una mia amica che sta in Italia.

Ho pensato: Forse Tommasa sapendo che anche io sto in Argentina, crede che potremmo essere amiche per questo semplice motivo e le ha suggerito il mio nome. 

Passavano i giorni e io non rispondevo. La fotografia con il suggerimento di facebook era sempre presente sullo schermo. 
Ma un giorno mi arriva un messaggio privato (in-box) da parte di questa persona che si chiama Isabel.

Mentre lo leggevo ridevo e piangevo. Ero molto emozionata nel vedere quanta ricerca aveva fatto Isabel per arrivare fino a me. Isabel é una mia amica dell'adolescenza.

Aveva chiesto persino l'amicizia a Tommasa per riuscire a raggiungermi, visto che le sue richieste non ricevevano una mia risposta. 

Nei messaggi privati mi diceva che aveva visto le mie foto, potendo entrare nel mio profilo, mi aveva riconosciuta dal mio sorriso, mi diceva che non mi aveva mai dimenticata da quando eravamo adolescenti. Che si ricordava dove io abitavo, che conservava i disegni che io facevo (all'epoca disegnavo instancabilmente) e che quando ci saremmo incontrate me li avrebbe fatti vedere. Che avevamo tutte e due 17 anni e che mi ha sempre ricordata... e che nonostante le decine di anni che  sono passate, lei mi ricorda sempre con grande affetto.

Ho risposto immediatamente ricambiando l'affetto e ringraziandola di tutto... poi ci siamo raccontate a grandi tratti il nostro presente, promettendoci di incontrarci non appena sarei tornata a Buenos Aires.

Ancora non ci siamo viste, ma siamo tutte e due ansiose di vederci e di raccontarci anche il nostro passato e poi... chissá... continueremo a vederci? Tutte e due non vediamo l'ora di incontraci. Poi vi faró sapere.

Questa é la storia che vi avevo anticipato ed é una delle tante storie piú o meno simili che facebook mi ha dato modo di vivere e di cui ne sono grata. 

Lucia

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