Il 19 marzo la chiesa cattolica festeggia San Giuseppe e, come padre di Gesú, in Italia e in altri posti si celebra il giorno del padre. Questa celebrazione, qui da noi, non ricorre nello stesso giorno, ma si celebra a giugno, nella stessa data istituita negli Stati Uniti.
Io ovviamente alla mia etá non ho piú un padre a cui salutare o celebrare, peró lo posso ricordare, come avviene ogni tanto quando la mia memoria apre il suo "archivio" e fa luce sui ricordi del passato.
Lo posso ricordare nella sua dimensione di padre e anche di uomo che nell'arco della sua vita ha affrontato situazioni con minore o maggior fortuna, esercitando il suo ruolo di padre nel miglior modo in cui gli é stato possibile. E ogni volta che la mia mente ritorna a lui, il mio cuore si inonda di un sentimento speciale, si riempie di emozioni ricordando la sua persona e la sua personalitá e ricordando il suo amore per me.
Questo é il mio modo di celebrarlo, senza mandargli gli auguri, come spesso leggo di figli amorosi che inviano auguri al loro padre morto. E mi chiedo: Cosa si puó augurare a qualcuno che non c'é piú? Ormai piú nulla puó succedergli, né in bene, né in male.
Peró in questo giorno di San Giuseppe voglio salutare tutti i padri che sono vicini del terrazzo: Carlos (MRV), Carlitos (MRC), Alberto (Luisa), Giorgio (M.Vittoria) e al papá di Cecilia (marito di Marta) e mando gli auguri di buon onomastico a tutti i Giuseppe che conosco (e qui particolarmente al Giuseppe della nostra amica Gaetana).
Se qualcuno passa di qua, cioé dal nostro terrazzo, riceva i miei saluti sinceri.
Lucia
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