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domenica 25 settembre 2016

* riflessioni *

Abbiamo celebrato un altro compleanno, quello della nostra cara amica MRC, e come in altre occasioni abbiamo avuto modo di dimostrarle il nostro affetto celebrando l'inizio del suo nuovo anno di vita. 

MRC dice che le piacciono gli ANTA e sicuramente ha ragione perché arrivando a quegli anni quasi sempre si ha la consapevolezza di aver raggiunto la pienezza della vita e la soddisfazione di quello che siamo stati capaci di realizzare, di aver raggiunto la serenitá, anche se frammista all'ansia per il futuro dei nostri figli, un futuro mai come adesso, pieno di incognite inquietanti.

E inquietante é il post di Titty, che parla di un paesino di 300 persone "invaso" da 500 migranti il cui comportamento incute paura. Trecento abitanti che sicuramente saranno per lo piú anziani che si trovano davanti tanti ragazzoni arroganti e pretenziosi, perché questo sono gli attuali migranti e che a sproposito vengono accostati alla figura dell'emigrante classico europeo.

Dico a sproposito, perché i due fenomeni storici non hanno nulla in comune. L'emigrante europeo partiva nel 99% dei casi in maniera legale, con atto di chiamata e tanti documenti che accertavano molte condizioni (incluso la buona salute) richieste dai paesi che li ricevevano. Quegli emigranti storici erano necessari ai nuovi paesi, e quindi desiderati, e hanno costruito il "nuovo mondo" con il loro lavoro e il loro spirito di progresso. Non pretendevano nulla e non ricevevano nulla, nessun riconoscimento speciale, ma primeggiava il sacrificio personale e il desiderio di progredire. 

Qualcosa ne sa Marta di come é nata e cresciuta la cittá dove abita, grazie all'operositá degli emigranti, specialmente italiani. E a questo ho pensato ancora una volta ieri sera, sabato, quando ho visto il film EL CIUDADANO ILUSTRE (Il cittadino illustre) la cui storia si svolge in un paese dell'interno, nella provincia della Pampa. A parte l'argomento e la storia che si narra in questo film, ho avuto modo di osservare che i personaggi avevano quasi tutti cognomi italiani, a conferma che non c'é  un posto in Argentina dove non ci sia stata l'opera di un emigrante (anche in questo caso, di molti italiani). 

Sia Marta che Claudia hanno visto prima di me questo film che é un'opera straordinariamente bella e interessante, al punto che mi sono promessa di andare a rivederla. La storia di cui si parla ha una struttura perfetta e i dialoghi fra un immaginario scrittore premio Nobel (il protagonista) che torna al suo paese dopo 40 anni vissuti in Europa, e i suoi compaesani rimasti in un mondo rurale e semplice, sono profondi e intelligenti. Le situazioni mostrano ancora una volta la natura umana e le sue espressioni, in certi casi basse e degradate e in certi altri intellettualmente elevate. E' stato un vero piacere, anche perché c'erano situazioni di grande comicitá che hanno reso questo film uno spettacolo completo.
Claudia, se tu volevi un'impressione, io ho dato la mia, ora mi piacerebbe leggere la tua e anche quella di Marta.

Approfitto per dirti Marta che fra i fiori che hanno abbellito i nostri saluti nel giorno della primavera, i tuoi sono stati i piú belli. Splendido quell'arbusto di "corona de novia" del tuo giardino! Complimenti!

E a te, MRV, faccio i miei complimenti per il bellissimo Dalmiro. Le sue guanciotte sono tenerissime e invogliano a baciarle o a morderle! Immagino che a te succede questo! :-)

Questa settimana ho telefonato a Anna per sapere sue notizie dirette. L'ho sentita molto debole e depressa e questo mi ha rattristata moltissimo. Non vedo l'ora di saperla completamente ricuperata. Noi abbiamo bisogno di lei e della cara Silvia. Loro due ci mancano molto! Ci mancano i loro commenti che erano per il terrazzo come l'acqua che annaffia i fiori in un giardino.

Un saluto affettuoso a tutte
Lucia



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