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martedì 3 luglio 2012

Lucia

Difatti qui, oggi per esempio è quasi estivo...io francamente sono egoisticamente contenta perché mio nipote stà da due mesi con operai a casa per riformare l'appartamento che ha acquistato e se piove, com'è successo, si ferma tutto e ritarda. non fosse per questo, credo che questo clima ci rovina fisicamente, Silvia col raffreddore e qui nel mio edificio tanti anche. È un tempo imprevidibile, come si fà a girarsi? Poi noi non abbiamo riscaldamento. Cioè, ormai gli appartamenti e case nuove li hanno già, incluso quelli moderni nel pavimento, una mia amica l'ha, anche da tempo, ma siccome sono cose non usuali sono carissime e non mettibili in appartamenti più antichi.
Però io ho due riscaldini forti  e pure un disumidificatore che riscalda perchè ritira l'acqua dalla stanza. Però non abbiamo umidità.
Io solo da poco ho capito che la stella alpina é un fiore. Ma sai Lucia, trovo strano che trovi strano. Noi siamo venute piccole, senza nessun familiare, quindi dolori, malattie, non erano di nostra conoscenza prossima. Ti ho detto che mia madre salvo raffreddori, solo ha conosciuto un ospedale a 90 anni e piú, perchè l'ha chiesto al medico, si credeva fosse come un posto da riposarsi...mai operata, mai niente. Noi figli solo cose di tutti i giorni, vissuto interne ed esterne. Studiato e lavorato qui in Brasile, la nostra vita é stata qui. lettere annuali per gli auguri a nonni e cugini, cosa volevi che facevamo.
Le malattie sì, ma in portoghese, appendice di un fratello, in Brasile.
Non siamo state sradicate dall'Italia, é diverso, siamo vissute in Brasile.Quando sono stata in italia la prima volta, ero all'università qui, allora passai un mese con mio fratello a Bolzano, bellissima città, adoro la regione. Ma lui aveva la vita sua normale, doveva studiare le sue otto ore e più al giorno il pianoforte, stava con una zia anziana, non avevo nessuno nelle mie passeggiate solitarie che mi indicasse la stella.Magari l'ho pure vista e ammirata, ma non sapevo il nome.
Poi ho passato un mese con zie e cugini a Vietri, d'estate. Mi sono divertita, ma vita da ragazzi, certo la costiera amalfitana da cima a fondo, riunioni di giovani, chitarre a tutto fiato, ma non era turistico era vita normale con loro.
Persino in fatto di musica per ragini ovvie dominava la classica, cosa che ti porti dietro, tanto che i miei nipoti in macchina sentono musica classica, almeno fino a poco tempo fà, ora con figlie non sò cosa fanno. E spazio per la musica napoletana, molta, ma qui in Brasile non si trovava come da voi a Baires. Poi anche mio marito, musica classica e opera, che io non sopporto.
Insomma, non ho avuto una vita variata, dvisa come avete avuto alcune di voi. Oltretutto l'ho giá detto mille volte, le manifestazioni italiane a São paulo sono minimissime. Prima ancora andavamo sempre all'istituto Culturale con la mamma, un famoso professore ormai morto, spiegava Dante, la Divina Commedia, interessante, ma non ci capivo niente, non avevo basi, eravamo  troppo piccole, dico un dodici, tredici anni, per immergersi in un un Dante.Pirandello ho visto pezzi teatrali, questo si, ed altre cose italiane, De Filippo, insomma, un infarinatura troppo piccola.
Unica cosa si parlava italiano a casa, ma il ciarlare di tutti i giorni non è gran ché e tempo per approfondire certo non l'avevamo con gli studi e tornando a casa per cena.Rpeto, solo le letture vettiginose mi hanno dato qualcosa di lingua.
Scusa ch é lungo, ma tanto é anche per chiaccherare, niente importante, ma forse non ho mai spiegato il quanto poco ho avuto di italianità in tutta la mia vita qui, il tempo libero a scuola era con il corso di francese che era la lingua che parlavamo in colleggio, quindi neanche lì italiano. Detto questo, io personalmente, penso che troppo miracolo abbiamo fatto nel conservare quel che siamo riuscite a racimolare. Altro é il senso civico, quello mai perso, ma è diverso.
Dopo questo lungo monologo, credo di aver dato un idea del cosa significa radicarsi in un paese straniero pur sempre senza esserlo completamente. Nè carne né pesce come dico io. Invece voi siete argentine ed italiane in uguale proporzione, non sò spiegare perchè....]]Un abbraccio
Anna

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