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martedì 31 marzo 2015

Carissima Claudia

Certo che l'ho sentito che ci sei, ódio il mate e quindi quando lo sento nominare, mi sembra di averlo sotto il naso, ehehehehehe.
 
Tu sei schiava dello sciopero argentino, ed io dello sciopero dela mia donna che non è venuta, quindi ho lavorato fin'ora per mettere in ordine la cucina e l'area di servizio, naturalmente non stiro, ci mancherebbe. Il fato è che viene solo uma volta a settimana e quindi devo per forza lavorare, non posso lasciare la casa altri 7 giorni così....
Manca il resto, vantaggio: mi distraggo per forza com il lavoro, e le ore passano.
 
Complimenti per il francese, il l'adoro, per me è più bello che l'italiano, com tutto il rispetto. Anticamente lo parlavo fluentemente perchè in colleggio le suore, belghe solo parlavano francese tutto il tempo, eccetto le lezioni, naturalmente in portoghese, ma il resto era tutto in francese. Ho fato anche il corso completo dell"alliance Française.
Quando andai in Francia la prima volta, a Parigi mi chiedevano di che Provincia ero, il chè mi dava molto orgoglio, cretino ma lo era...Oggi non saprei se mi capirebbero, è tanto che non lo parlo, non ho com chi, ma quando sorge l'occasione non c'è male come me la cavo, ma così così...
 
Il problema di questa língua, dico, per impararla, è che si scrive in um modo e si pronunzia diverso, per esempio, aujourd'hui (oggi) si pronunzia ojordui, piú o meno, io non conosco molto la fonética, je voudrais (io voorrei) si dice j(ei) vudre, ti mangi tutto il resto. Questo più o meno logico, ma per te vedere all'inizio com'è difificle in paragone com l'italiano che tutto è com'è...ma certo si impara.
Quanto al tedesco, io ho provato ma poi ci ho rinunziato perchè ci sono e declinazioni come in latino che cambiano totalmente la frase che tu hai detto, a volte vuol dire il contrario, non ce l'ho fatta próprio.
 
Ma non te lo dico per disanimarti, ne vale la pena, veramente è uma língua che, quando stai mezzo stanca, non hai voglia molto di parlare, è riposante, come il napolitano, sono lingue fatte per la parlantina facile e non stanca, ehehehehehe
 
E mò che hai bisogno dii più mate...ti lascio.
 
A tutte um abbraccio, devo andare a finire la casa...Mi dispiace tanto per Nonna Léa, ma spero che si rimetta ma potendo tornare almeno in parte, alle sue usuali attività, senò la sofferenza sarebbe troppo grande. Há avuto uma vita tanto difficile, ma tanto che nonn si meritava passare anche per questa prova. Bacioni e ti son vicina. Il io pensiero anche ala famiglia che deve star sofrendo tanto quanto lei, ma tutto passa a questo mondo, il signore ci deve pensare um poco a lei...
 
Caravella, certo devi essere contentíssima che ti ho dato lo spunto per raccontare per filo e per segno la storia dela signora camminatrice...mi ringrazi? Ma io continuo col mio pensiero che, invece di stare vicino ala Madonna che non há certo bisogno di lei, potrebbe dedicare il tempo disponibile ai più bisognosi, visto che da ciò che ho capito sarebbe quel che fà. Invece stà in chiesa vicino ala Madonna, certo per me è uma cosa incomprensibile. Scusami, ma certamente non spengo il tuo entusiasmo, per te è già Santa, e goditi la sua presenza. Ma sai, noi laici, abbiamo um pensiero diverso, e per me per essere Santa ci vuole tanto ma tanto di più che camminare com la gente dietro
ma lo sai che io sono uma contestatrice, pensante però, non lo faccio per maltá, ma è solo come la penso io, ma ti capisco vivi in um altro mondo, tanto diverso dal mio e certamente per te migliore.
 
Auguroni
 
Anna
 
 

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