"Lasciamo sempre qualcosa di noi quando ce ne andiamo da un posto. Rimaniamo
lì anche una volta andati via.
E ci sono cose di noi che possiamo ritrovare
solo tornando in quei luoghi.
Viaggiamo dentro noi stessi quando andiamo in
posti che hanno fatto cornice a periodi della nostra vita, non importa quanto
questi siano stato brevi.."
Dal film “Treno di notte per
Lisbona”
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Lasciamo qualcosa di noi quando ce ne andiamo da un posto. Rimaniamo
lì anche una volta andati via.
Il posto era la mia adolescenza. Il posto era il ricordo che era rimasto nella mente e nel cuore della mia amica Martha Isabel. Un posto molto importante, che lei aveva curato, accudito, mantenuto con amore attraverso gli anni. Ma io non lo sapevo...
Mi ricordavo di lei molto raramente, soltanto quando frugavo nel cassetto delle fotografie di carta, quelle del passato, quelle non digitali, e ogni tanto mi imbattevo in una vecchia foto dove c'ero io e la mia amica (quasi non ricordavo piú il suo nome), Martha Isabel, e meno ancora ricordavo il suo cognome.
La visione di questa foto suscitava in me un fugace ricordo molto circoscritto al momento dello scatto. Ricordavo che era una festa di compleanno, ma non ricordavo altro. Si trattava di un piccolo registro nella memoria che non assumeva un significato piú ampio. Forse non ne ero stata segnata profondamente?... Peró ricordavo che io, all'epoca, mi sentivo brutta in confronto alla sua bellezza!
Dopo pú di 50 anni, un giorno ricevo una richiesta di amicizia attraverso facebook da una persona che non conoscevo o per lo meno non ricordavo. Per piú di una settimana la richiesta si faceva presente ogni volta che accendevo il mio cellulare. Non avendo in quel momento un computer a mia disposizione, non mi era molto facile accedere ai messaggi che mi scriveva, o per lo meno non mi impegnavo a trovarli attraverso il telefonino.
Ma appena ho avuto in funzione il computer ho potuto leggere tanti messaggi di questa persona che si ricordava di me e mi parlava degli anni in cui avevamo fatto un tragitto insieme nella nostra vita. Era evidente che in lei era rimasto un segno piú profondo di quello che era rimasto in me. Lei ricordava tanti particolari che io involontariamente avevo scartato.
E ci sono cose di noi che possiamo ritrovare
solo tornando in quei luoghi.
Comunque questo ritorno al passato mi aveva emozionata molto e mentre leggevo i messaggi a raffica che la mia amica mi aveva scritto durante due settimane, ridevo e piangevo. Molte cose tornavano alla mia mente, molti ricordi che lei stimolava raccontandomi particolari che non ricordavo piú, ma che poi si sono affacciati nella mia memoria.
Subito ci eravamo promesse di incontrarci non appena tornavo da Chicago dove mi trovavo al momento dell'incontro virtuale.
Quando sono tornata a Buenos Aires abbiamo deciso di vederci non appena il tempo diventasse piú tiepido. Lei avrebbe dovuto fare un viaggio piuttosto lungo anche se ci saremmo incontrate a metá strada fra la mia residenza e la sua che si trova fuori cittá.
Abbiamo pensato che il mese di settembre sarebbe stato ideale perché era il mese della primavera, qui nell'emisfero sud. Infatti alcuni giorni prima dell'incontro le temperature erano molto tiepide, ma quando é arrivato il giorno che avevamo fissato é stato uno dei piú freddi e inclementi del mese. Pioveva e la temperatura era molto bassa, ma non abbiamo cancellato l'appuntamento. Ci siamo viste lo stesso.
Non c'é stata la sorpresa di vederci cambiate perché giá ci eravamo viste in fotografia, ma sicuramente non eravamo cambiate nei sentimenti che sono affiorati abbracciandoci. Subito ci siamo sentite come ai vecchi tempi. E allora ci siamo messe a parlare, sedute a tavolino, durante molte ore.
Viaggiamo dentro noi stessi quando andiamo in
posti che hanno fatto cornice a periodi della nostra vita, non importa quanto
questi siano stato brevi.
Del nostro rapporto, che duró soltanto un paio di anni, lei ricordava di piú, io ricordavo di meno. Da tutto ció che ci siamo raccontate, il viaggio a ritroso dentro di noi stesse é stato lungo. Ognuna di noi ingrandiva e arricchiva le proprie memorie che si susseguivano ininterrottamente e cosí ne é venuto fuori un grande quadro la cui cornice racchiudeva la nostra amicizia di quegli anni.
Mi aveva portato un regalo straordinario: dei disegni che io facevo all'epoca e che lei aveva conservato durante mezzo secolo... Rivederli é stata un'esperienza indescrivibile. La sorpresa di rivedere quei disegni fatti quando avevo 16 anni é stata grande e mi hanno riempita di ammirazione: disegnavo meglio allora di adesso! :-)
Ci siamo raccontate le novitá della nostra vita attuale e della famiglia che ognuna di noi aveva formato, dei nostri affetti, degli avvenimenti piú importanti del percorso della nostra vita. Dopo 6 ore, ci siamo salutate sotto la pioggia e ognuna é tornata verso la propria casa, una al nord e l'altra al sud.
Ora ci telefoniamo e ci salutiamo e ci promettiamo di rivederci ancora. Sara´sicuramente cosí, anche se abitiamo in luoghi diversi e lontani.
Un filo si era spezzato, ma con il nostro incontro lo abbiamo legato con un doppio nodo che ora, penso, non si slaccerá facilmente.
Lucia
Qui, Martha Isabel e io, moooolti anni fa! :-)
e qui sotto i miei disegni (dovete sapere che in quegli anni disegnavo ininterrottamente in qualsiasi pezzo di carta che avessi sottomano, sull'orlo bianco dei giornali, su queste strisce che vedete piú sotto. Erano fatti senza la pretesa di conservarli... solo perché sentivo il bisogno di disegnare... eppure Martha Isabel li ha conservati per tanto tempo!