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giovedì 24 dicembre 2009

Ma questa città

Certo che è una città difficile da vivere, adesso mi telefona mio nipote, il padre delle quattro figlie, per farmi gli auguri,ed invitarmi, pro-forma perchè lui lo sà che non facciamo il Natale, ma per spiegarlo alle due piccole al telefono, è stata la maggior sudata, non c è come spiegare. Ma non è questo che volevo dire.
Volevo dire che loro abitano in un rione molto lontano da noi ed anche molto complicato, pieno di strade scure e storte, insomma, un vero labirinto,  ci sono stata alcune volte in taxi, ma il problema ovviamente è il ritorno, è isolato, domani allora, la città è ferma, non trovi un taxi neanche a pagarlo oro. Solo case ed alcuni edifici, ma pochi.
Ma ieri che sono andata al cimitero ed ho raccontato ad Alfredo che con quel caldo sono uscita all'una e tornata dopo le sei, lui mi dice, Anna, ma sei passata accanto a casa mia; ma no, sono passata accanto all'ospedale  tale, il colleggio tale, lo stadio di football tale, bene, era ad una quadra di uno di questi posti da casa sua. Una rabbia, nessuno me l'ha saputo dire ed ho perso l'opportunità di vedere tutta la tribù.
 
Poi quando dico che a São paulo si vive al telefono, non è modo di dire, di sera non si può uscire, le distanze sono enormi,
oppure ovviamente dipendi da altri per andare, per tornare, il chè è più complicato. Chiedere a mia cognata o agli stessi nipoti di fare l'andata ed il ritorno tarda notte, non mi dà nessuna soddisfazzione.
 
Per questonon è strano che quando vado a vederle preferisco fare 240 km di autobus e lì le ho sotto il naso per i giorni che vado, nonostante le varie attività, ma me le godo.
 
Come mi piacerebbe vivere a Santos, città di mare, enorme eppure vivibile, vicino alla spiaggia e lungomare. Bè ma mò sò, che anche usando una giornata intera, almeno ci arrivo.
Diario di una notte di Natale.....Ohohohohoh
Anna
 
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