Molte persone non amano questa ricorrenza, dicendo che sono riunioni ipocrite dove i parenti si trovano forzati a dimostrare quello che in veritá non sentono... ma c'é anche chi, invece, attende la riunione familiare per esprimere e manifestare i sentimenti di affetto che li legano, per incontrare quei parenti che per ragioni diverse non si possono riunire piú spesso durante l'anno.
A volte le ragioni sono dovute alla grande distanza fisica per chi vive nelle grandi cittá, oppure alla mancanza di tempo per chi ha molte occupazioni, sia di lavoro che di studio, o altro.
Ma se esiste un vero sentimento di affetto e di rispetto, la riunione della notte del 24 basterá per instaurare subito un'atmosfera di allegria fra i partecipanti.
Il tutto viene rafforzato dalle bevande e dai cibi succulenti e appetitosi, e tutti si buttano a capofitto senza piú pensare alle calorie..."credendo" che quando saranno passate le feste, si rimedierá per combattere il peso aumentato che denuncerá la bilancia.
Ma la vera allegria la fanno i bambini, perché se non ci sono loro, il Natale non é Natale, a cominciare dal Gran Bambin Gesú nel presepe. Ma il piú delle volte, l'importanza del presepe é minore a quella della presenza dell'albero di Natale, sotto il quale si accumuleranno pacchi e pacchetti, legati con nastri e fiocchi luccicanti.
A casa di mio nipote, dove passo sempre il Natale, l'abitudine é quella di suonare il campanello proprio a mezzanotte (qualcuno lo fará di nascosto) e i bambini sanno che é arrivato Babbo Natale. Tutti si precipitano ad aprire, ma Babbo Natale é giá andato via lasciando dietro la porta, tante borse, sacchi e sacchetti, pacchi e pacchettini che cominceranno ad aprire e a consegnare ad ognuno il suo. Tutti portano il nome dei destinatari.
Ma anche se i bimbi di casa sono ormai smaliziati (hanno saputo da qualche amichetto piú grande, che Babbo Natale sono i genitori), quest'anno si é continuato a fare la messinscena. anche perché pensiamo che Clarita (7 anni) ancora non sa la veritá.... e men che meno la sua sorellina Lila che ha soltanto un anno e mezzo.
Anche a Chicago le cose sono andate un po' cosí. Giada ha chiesto ai genitori: "Ma Babbo Natale, esiste davvero?" Non so quale risposta abbia ricevuto, ma ormai le sue domande vanno oltre. Ha chiesto ai suoi genitori come si sono conosciuti, dove e quali sono state le prime parole che si sono rivolte, e chi lo ha fatto per primo. E dove stava lei quando non c'era... e come fará lei quando vorrá avere un bambino...
Sta diventando grande la mia piccolina... ma nelle fotografie che seguono la potrete vedere seguendo ancora il rituale dell'albero e dei regali...
Le ho pubblicate queste foto, anche perché l'altro giorno, Titty mi ha detto che era molto tempo che non mettevo qualche sua foto e come sapete, io non mi faccio pregare quando si tratta di farvi vedere il mio tesoro.
Sperando che abbiate passato una notte di Natale con lo spirito che ognuna di voi avrá trovato consono all'avvenimento, vi abbraccio fino alla prossima celebrazione che sará la fine di questo anno e l'inizio del prossimo.
Lucia
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