Dunque la mia scomparsa ora la spiego, non è stata per nessun motivo di libera scelta, e neanche libera scelta il non comunicarla.
La storia cominciò venerdi notte, erano già le 22.30 vedevo la TV quando senti una fitta al petto.
siccome era un dolore sconosciuto per me ed abbastanza forte, abitando vicino al mio pronto soccorso ho chiesto al portiere di chiamare un taxi e mettendomi addosso una cosa qualunque mi infilai nel taxi e corsi in ospedale. Ma non avevo dolore estensivo al braccio come sempre leggo, però era comunque strano, diverso da ciò che conoscevo. Per via dei dubbi...
Arrivando lì sono stata controllata fino a quasi le due del mattino, quando decisero per l'UTI, era un infarto, piccolo per fortuna, poi come costatato, o almeno il dubbio che lo fosse.
Fatto stà che io non ero mai stata in un Unità di Terapia Intensiva dove non si può portare nè usare niente. Hanno listato i miei averi, persino i centesimi in borsa, quello che usavo, e tutto nella cassaforte. Ed è cominciata la minuziosa funzione di questo Dipartimento. Apparecchi attaccati da tutte le parti e che stridono alla minore variazione, medicine notte e giorno, un sacco. Luce sempre accesa anche se attenuata tutto il tempo, ma difficile dormire, nonostante separati da altri in stanzette abbastanza ampie per l'uso che se ne deve fare, sembra di essere tutti insieme, si sentono le sirene degli apparecchi...
Bene, per farla breve, senza telefono, telefonino, agenda, mi hanno chiesto telefoni che io non avevo e nonostante avessi chiesto di prendere l'agenda nella cassaforte, solo potevo farlo io, ed io non potevo, insomma, una vera pazzia. Poi Lunedì il cateterismo, le arterie a salvo, e quindi tutto in ordine, un piccolo infarto e dicono, meno male sono andata subito, ho evitato consequenze.
Martedi pomeriggio sono andata in stanza ed oggi sono uscita dopo pranzo, insomma, brutto capitolo chiuso.
Ma sempre qualcosa di buono c'è, la stanza ieri sera era magnifica, credo grande quanto metà del mio appartamento, con un bagno apparecchiato per necessità speciali, bellissime luci diffuse, mobili elegantissimi, infine, in paradiso.
Poi il paesaggio, essendo un palazzo nuovo, ancora circondato da molto verde, c'era una vista di giorno spettacolare, sembrava uscita da un film, poi al calar del sole, cambiati i colori del cielo, degli edifici ad una certa distnza, e finalmente la notte con luci brillando in molte finestre, sembravano stelle sparse a quella distanza, tutto il cielo nero.
Poi in pochi minuti un forte temporale ha formato una nebbia che ha pulito ancora di più l'aria quando è tornato sereno...insomma, bisogna portarsi la macchina fotografica anche in ospedale, non si sà mai le sorprese.Io conoscevo il vecchio che è dovestà la UTI, ma non conoscevo questo nuovo ospedale così moderno e bello.
Ho visto un poco di TV, ma il vai vieni anche mi ha proibito di dormire, cosa che tenterò fare ora dopo aver spedito questo.
Ringrazio di cuore, sinceramente, la cortesia di preoccuparvi di me, e mi dispiace non aver avuto condizioni di tranquillizzarvi.Ma come raccontavo, non ho avuto gli strumenti. Mi dispiace sul serio molto.
Un bacione e a presto. Ho visto che c'è molto da leggere, ma io ho davanti alcuni giorni di riposo obbligatorio che già non sò come seguire, e neanche cosa sia questo riposo....baci
Anna