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martedì 20 marzo 2012

AUGURI

aUGURI A SANTINO PER I SUOI TRE ANNI...GIÁ, COME VOLA IL TEMPO...
 
Marta, molto interessante il metodo che usate ora. Io sò di alcuni tratti di storia sparsi in lezioni, ma niente di sistematico. Certo è giusto imparare anche la storia del paese di cui si conosce la lingua, tanto più l'Italia che ha una storia così ricca.
solo non ho capito se le musiche sono un supplemento, se è attraverso di loro...sebbene è difficile che sia così. Ma la vera cosa importante è che tu sia entusiasta di questo nuovo metodo, si vede che sei contenta. E un bene fuggire un poco dalle lezioni comuni di nome e verbi, piuttosto monotone.
 
Io quando davo lezioni, ho avuto la fortuna che le davo ad allievi con un obiettivo specifico perchè andavano a fare corsi di estensione universitaria in Italia, non conoscevano quasi niente o poco della lingua, ed è più facile insegnare dal zero che correggere dei difetti acquisiti che non si sradicono facilmente. In più ho imparato pi`{u io e mi divertivo molto perchè lavoravamo la lingua sull'argomento di loro interesse, allora c'era medicina, architettura, una studiava il Dalai Lama, era stata in Tibet varie volte, è rimasta amica mia ma viaggia sempre, quindi non ci vediamo molto, ma sempre che torna. Non che io sappia tutte le materie, ovvio, anzi, nessuna, ma siccome si trattava della lingua, loro parlavano e studiavamo insieme i tema più variati, parole specifiche... una delizia.
Ho avuto anche esperienza in scuole private, ma non ce l'ho fatta a resistere, perchè esiggono un determinato numero di ore per ogni lezione, a volte di una ripetizione esasperante, ma deve durare tanti mesi il corso, quindi bisogna dividere il libro. Invece in privato tu puoi seguire il ritmo dell'allievo.
 
Quanto ai bambini, certo l'ideale è il classico madre e padre, ma io dubito molto che coppie aspettino anni dovuto al fatto che gli omosessuali prendano i bambini per adottare. Ma penso di aver capito male.
 
Io siccome ho imparato che omosessuali e altro si nasce, non si diventa, ed è provato scientificamente ormai, alle volte penso che, oltre ad essere delle persone o nascoste dalla società o sofferenti di preconcetti terribili, non sono gli unici, gli è precluso anche il sacrosanto diritto di procreare. Che sofferenza dev'essere la loro vita. Una cosa è una scelta libera di non avere figli un altra è l'impossibilità sociale di averli.Certo, come facciamo a metterci nei loro panni?
Vi ricordate l'epoca in cui i figli di genitori separati erano mal visti? Oggi li vedi dappertutto, vivono meglio, soffrono niente o meno, le cose cambiano, i diversi sono ormai oggetto di attenzione umanitaria, perchè di questo in riassunto si tratta.
In cosa sono diversi dall'essere umano? Cos'è che caratterizza l'essere umano? Cos'è essere normale? Qual'è il concetto? In psicologia il normale è solo la media, non c'è altro modo di classificarla.E la media è la media, non è un fisso.
 
Bè, ma inutile tentare di mettere un discorso che ancora ci vorranno anni affinchè sia accettato da tutti, ma poi succede che si sposano e poi si divorziano solo per poter avere figli, conosco un caso di un amica mia che l'ha scoperto quando i figli già grandicelli, e ci ha sofferto da muorire, ormai anche lei non c'è da poco, oppure alcuni si rifuggiano nel sacerdozio, alcuni certo, ma capita, perchè hanno poche alternative di vita "normale" per noi.
 
Bè, non vi scoccio più. bacioni
Anna
 

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