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venerdì 2 ottobre 2009

sono d'aacordo

Con quanto detto da Silvia, considerando però che le informazioni che abbiamo noi sono quelle del Brasile, e non ben chiare riguardo gli emigranti che erano inviati all'interno dopo quarentena. Quelli forse sono quelli che hanno sofferto di più, ma credo anche che sono quelli che hanno avuto più occasione che nelle città. Le città sono più consumatrici che produttrici di beni, almeno all'epoca, quindi di lavoro e possibilità ce n'era più all'interno.
Quanto alle mazzate sono sicura che nonc 'è bisogno di andare tanto lontano.
 
Vittoria, ma tu sai, oltre ai maccheroni, quanti ingredienti hai usato nel tuo pranzetto? Sei...mica uno, io i maccheroni li faccio con la scatolina del supermarket. Sfido che erano buoni...
 
Quanto a quello che io dico, cara Lucia, io trovo belle le poesie, i racconti, le musiche tristi perchè dicono qualcosa. L'allegria la perseguiamo tutta la vita, ci corriamo dietro, e quando ne abbiamo in mano  un lembo , ecco che manca il resto, e la corsa non finisce mai. L'allegria di fine d'anno è la speranza di  un anno migliore, che se non lo è, speriamo nel prossimo, e così sempre sempre, ma certo senza speranza non si può vivere.
La tristezza no, è lei che ci corre dietro, e ci acchiappa e non ci molla. Ed è lei che ci fà sentire che siamo, e questo essere i poeta e gli scrittori lo sanno descrivere tanto bene.
 
Una vita triste non è tristezza, è disperazione, è altra cosa.É una lotta contro le avversità, la tristezza non è una lotta, è una rassegnazione.
 
Sembra che oggi hanno dichiarato vacanza a Rio, si vede che sono accordi politici, per l'inconvenienza della cosa. Mò si ubriacano tutti sulla spiaggia e fanno un carnevale fuori epoca...mamma mia,cosa sarà di Rio domattina
 
Un bacione
Anna
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