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mercoledì 27 novembre 2013

* Adriana e Silvia *

Cara Adriana, i tuoi post sono sempre accompagnati da informazioni o fotografie molto interessanti e oggi voglio ringraziarti del tuo contributo sulla Compañia Italo-Argentina de Electricidad, (CIAE), grande e forse l'unica compagnia di elettricità della prima metà del secolo XX a Buenos Aires.

Non sapevo di questa bellissima costruzione chiamata La Usina, centrale elettrica oggi ormai in disuso, ma reinventata come Museo. E dire che ci abito vicinissima alla Boca! Eppure non ho avuto mai l'occasione di visitarla. 

Hai ragione quando dici che gli italiani hanno lavorato molto in Argentina, infatti sono stati gli artefici della maggior parte di tutto quello che ha fatto grande questo paese che li ha accolti e si sono beneficiati entrambi.
E come te, anche io sento un grande orgoglio e sono fiera di quegli italiani straordinari che hanno saputo creare opere veramente gigantesche con il loro lavoro e il loro genio.

In quanto al dialogo fra i tuoi nipotini, è stato delizioso sentire come si rapportano con l'arte, ognuno dal proprio vissuto, con le proposte e le informazioni che le maestre dell'asilo d'infanzia sono capaci di trasmettere ai piccoli. Che bello! Credo che è importante iniziarli  prestissimo alla conoscenza dell'arte perchè il frutto si vede da subito! :-)

Poi hai descritto molto bene il ritrovamento degli orecchini che è un capitolo particolare del nostro incontro al Tortoni. 
Ci siamo chieste tutte noi come sia potuto accadere la perdita di questi orecchini abbastanza preziosi e da parte di chi. Forse la propietaria se li era tolti per il loro importante peso in argento per far riposare i lobi delle sue orecchie e poi sbadatamente li ha fatti cadere per terra! Insomma, il fatto ci ha sbalordite parecchio e abbiamo ricamato un po' con la nostra immaginazione. Poi il colmo è stato il ritrovamento di un terzo spaiato orecchino da parte di Claudia! Incredibile! Era il giorno degli orecchini!

Grazie di ogni cosa!

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Ora mi rivolgo a te cara Silvia, e ti dico che hai molta ragione quando parli che alcune sofferenze, raccontate in chiave ironica, sono divertenti e tu lo fai molto bene, quindi il divertimento con te è sempre assicurato, ma questo non toglie che io non abbia qualche piccolo sussulto quando vedo la tua insalata di informazioni che chi non le ha vissute da vicino poco potrà capire di cosa si parla.

Certamente non appesantirò il tuo racconto facendo ancora il punto sulle diverse situazioni, ma ti voglio dire che sono dispiaciuta se hai passato la fame qui a Baires, ma non potevo immaginare che una persona grande e grossa (si fa per dire) non sappia risolvere una situazione del genere, visto che ci dici che hai viaggiato sempre durante la tua vita, da Parigi alla Russia, e quindi di esperienza ne hai avuta.

Bastava che tu ti dessi una mossa per fare 200 metri e andare a Puerto Madero dove pullulano i ristoranti e caffe-bar di ogni tipo, invece ti sei buttata sul letto a languire di fame e non capisco come tu abbia potuto startene inattiva durante le ore che non eri con me. Dovevo forse farti da balia... e occuparmi di ogni tua necessità alimentare. Mi dispiace non averlo capito e ho ricordato ora una tua esperienza che hai raccontato, di aver fatto la fame a casa di una tua amica proprio perchè non sai mai come comportarti! Non so se c'è da ridere o da piangere! :-)

Comunque, continua a raccontare con il tuo stile quello che ancora hai da dire e come sempre ci regalerai la tua parte comica che sai fare meglio di qualsiasi di noi.

Grazie anche a te

Lucia






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