Cara Titty, sono contenta che hai festeggiato dove, credo se ricordo bene, hai festeggiato altre volte questa comemorazione americana. Auguri a te e tutti i tuoi.
Cara Marta, veramente io conosco alcune cose, tipo il Museo dell'iMIGRAZIONE, l'Edificio Martinelli,
ma in verità la grande imigrazione italiana che ha conservato le tradizioni e che ancora fà le feste nazionali, non stà a São Paulo, stà dal paraná in giù.
Tanto è vero che il MAIE, che non trovavo notizie, ha fatto le ultime riunioni a Curitiba, in Paranà, non qui, nel rione Mooca dove abitavano prevalentemente gli italiani ormai è rimasto solo la festa della Madonna una volta all'anno, al Brás, altro rione che era ben italiano sono rimasti resti di fabbriche.
Io continuo a dirlo, non c'è italianità molto evidente qui, non come a Baires, sicuro. Poi c'é il Circolo italiano, ma è solo per soci, e per lo più sono pesone che giocano a carte la sera. A me hanno già invitato, ma stà in centro città, è pericoloso la sera, ed io non sò giocare molto bene.
I miei genitori erano soci per anni, difatti noi andavamo alle feste, senonchè, quando mio padre dovette assentarsi da São paulo per circa vent'anni per via del suo lavoroo con la FAO all'estero, e noi avevamo ormai l'università e Silvia era fuori, Paolo sposato, non andavamo molto, inquanto anche è vero che era predominantemente per le persone più anziane, dicevo, papà chiese la sospensione dl pagamento mensile, era caro per il poco uso, per poi ritornando poter ricominciare. Ebbene, hanno rifiutato e così abbiamo perso il titolo che loro poveretti hanno perso essendo che al loro ritorno noi non avevamo più diritto, e loro avevano molti amici lì. Ma il titolo era caro e poi papà tornò in fazenda.
Ma Marta, cercherò di vedere se ho qualcosa di più interessante da inviare.
Lucia, ma che scherzi? Hai tirato un altra volta Letizia, ma ti prendi gioco di me? Scherzo, ma non la trovo più.
Un bacio a tutte, tutti se per caso Positano si affaccia.
Anna
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