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domenica 30 gennaio 2011

ADRIANA

Appunto, ho riletto IL tuo due volte, ma certo che mancavano informazioni alla discussione, certo è importante anche quel che Costa ad ognuno IL tacere.
E non solo, se è bene tacere, almeno sempre.
Io credo che IL più importante è decidere se è giusto tacere, alle volte la maggior ingiustizia o disprezzo per l'altro sia proprio l'atto di tacere. E come non considerare l'altro degno di considerazioni nostre. E questo è un problema non facile di soluzione e, a mio parere, essenziale per determinare un comportamento o un altro.
Poi c'è anche IL fatto che ognuno è diverso dall'altro, io quando tacevo era la più Grande sofferenza che potevo infliggere, e per questo non lo facevo, dipende anche dalla conoscenza che abbiamo dell'altro, Della sua capacità di sopportare DA solo e senza supporto un silenzio.
 
Io credo cara Adriana, che, DA CIO che ho capito sommato tutto hai salvato capre e cavoli, ma sai di una cosa in questo argomento solo si possono proprio salvare ambedue. Non esistono regole per ognuno di noi, CIOè, non esistono regole universali per tutti noi.
E siccome nel parlare o nel tacere non è come nel pensare, necessariamente si è almeno in due, bisogna valutare I due in gioco, non si può isolare.
Ed è difficile, è bella la tua frase, CIOè quella di tuo padre, ma sfortunatamente non siamo tutti assai savi di parlare solo quando IL parlare è coeso.
 
Comunque grazie del tempo che ci hai dedicato, MI piace sempre leggerti.
 
Un bacione
Anna
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