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martedì 4 settembre 2012

Lucia,Titty e tutte

Ciao Lucia.....ti auguro un pronto miglioramento, immagino come ti sentirai. 
Per di più e come già l'ho scritto la settimana scorsa,   questi sbalzi di temperature sono veramente insopportabili, giorni indietro, da 28ª che c'e stato durante il giorno alla mattina seguente il termometro era deceso ai 6º anche se l'anuncio metereologico anunciava i  3º gradi. Pare che lo stesso accade nella Australia da quello che racconta Gaetana.

Ciao Titty......coincido che la situazione italiana e grave, soppratutto  quando la gente si tolge la vitta perche deve chiudere una ditta, lasciando senza lavoro agli operai, perdendo tutto quello che gli ha costato una vita rifare,  o rimanere senza lavoro essendo anche lavoratore autonomo.   Immaginati se saro conzapevole della gravità se  nel 2001 con la crisis Argentina , l'ho sofferto personalmente dovendo chiudere doppo 10 anni di lavoro, avendo investito gran parte di quello che avevo e perso più della meta del Capitale investito.
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Quello che ho voluto dire riguardo a l'Italia (forze mi sono mal espresa),  che la chisura delle ditte e un fatto noto in tanti paesi al mondo  dovuto alla globalizzazione.

I capitali e gli imprenditori che sono liberi e magiormente egoisti, vanno dove gli conviene ai loro proffiti,  dove il costo per produrre gli risulta più economico, percio vano,  si trasloccano in quei paesi dove le regole del lavoro sono più rilassante. Cioè dove i sindacati non sono forti e non hanno acquistati i diritti che hanno i lavoratori nei paesi del Primo mondo. 
Sicuramente saprai che ci sono molti  paesi dove gli stipendi dei lavoratori sono cuasi usuranti,  il famoso lavoro chiamato "schiavo"  dove  gli operai cuasi non ne  hanno diritti , quei diritti conquistati attraverso i sindacati dei paesi più impegnati ed evoluzionati come è l'Italia..    
In questo contesto, l' imprenditore, va alla conquista di quei mercati esterni chiudendo le ditte nel proprio paese, un imprenditore non fa beneficienza ed fino a un certo punto il diritto del lavoratore  gli importa poco.

Chiama la atenzione che i paesi detti del Primo Mondo, quelli che appartengono al G8 e al G20, spendono un sacco di dennaro nei Summit, ma non prendono nessuna decisione per attenuare questo problema.   Anzi, si va verso un RETROCESSO  e  sarebbe una buona soluzione mettersi d'accordo e proibire o vietare tutte le importazioni ed esportazioni verso quei paesi che non si rispettano quei  diritti acquistati per rendere dignitoso il lavoro.  Tal volta cosi le ditte impararebbero a rimanere nei loro paesi e rispettare le norme acquistate da lunghi anni di lotta. Nessuno perderebbe più il lavoro.  
Ma in questo punto c'è un problema,   giocca il consumismo della gente, la gente che non gliene importa niente se il prodotto o merce che acquista,   proviene dal  lavoro che rispeta le leggi dei lavoratori  o dal lavoro schiavo, e per la competenza dei prezi,  tutti finiamo acquistando quello più economico e che ci conviene al nostro potere d'acquisto, anche noi contribuiamo al fallimento delle ditte,  non soltanto l'imprenditore.
La ruota gira, dove tutti contribuiamo con qualcosa. Logicamente che sono  più risponsabbili quelli che devono prendere le decisioni e nuove  regole economiche, far crollare questo mecanismo perverso  che sta colpendo  non soltanto l'Italia, ma anche altri paesi al  mondo lasciando a tanta gente senza lavoro.

Manca un altro  argomento di peso, che è la innovazione tecnologica, conoscenza che ormai ce l'hano cuasi tutti i paesi al mondo, forse non hanno i capitali per sviluparla, ma la conoscenza ce l'hanno.    Questo obbliga a che, quei paesi che erano lider nella tecnologia,   G8 sopprattuto,  siano costretti ad innovare ancora di più senò restano fuori mercato  dovendo chiudere o pur translocarsi nei paesi dove il costo del lavoro e bassissimo (la Cina ne ha la  tecnologia ma anche il basso costo del lavoratore).
Il capitale finanziario e un altro argomento 
Questa e mia umile opinione da cosa sta accadendo con la chiusura delle ditte.
Titty spero non averti annoiato.
Adriana 

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