Carissimi tutti,
Ma quello che mi sono divertita oggi non lo potete sapere. dunque mia cugina aveva una pilates stamattina e gli ho detto di non cancellarla perche pioveva a dirotto. Senonché il povero marito suo Dino, il Chekov della barba, dice, Anna che facciamo, ed io, be usciamo no.
E piglia un ombrello per uno ed andiamo via. Mica si pensavo che io stavo ferma a Brescia no....
Be, sotto un diluvio universale abbiamo fatto tutta Brescia, cattedrale, antica e moderna, vie e viette. Ogni tanto lui timidamente diceva se stavo stanca, io facevo finta di non capire e rispondevo io no. Se per caso tu vuoi rincasare per via della pioggia fai pure. E come faceva...E gira gira, chilometri sotto il diluvio poco sotto i portici senõ cosa vedevamo no. Pozzanghere, strade strette, acqua buttate dalle auto addosso,ed io li imperterrita, e non ho aperto bocca, non lo guardavo neanche, bastava che lui mi spiegasse.
Insommas, siamo arrivati a casa erano le due bagnati come i pulcini, il mio ombrello, preso in prestito da loro, ovviamente, ha perso una parte, ma era colpa della pioggia o era scadente.
Fatto sta che lui era preoccupatissimo per me ed io a consolarlo, Dino, non ti preoccupare per me, pensa a te, io sto benissimo, e non sto ne stanca ne sento il bagnato della pioggia, tu pensa alla tua salute,
e ciac ciac sotto la pioggia, non si dimentichera mai piu questa coraggiosa cugina anti pioggia che ha.
E quanto al pericolo delle strade, gli ho ricordato che dove vivo io ci sono 20 milioni di abitanti, e poverino ormai non aveva piu argomenti.
Meno male che Ida mi aveva detto che Dino sarebbe stato felice di accompagnarmi...e felice lo era...e come...poveretto, ma insomma, una volta ogni tanto, io poi porto la pace, perche come avrebbe la felicita di infine calmo senza di me se io non ci fossi...la felicita si paga con un poco di sacrificio.
Ma come mi sono divertita io, e poi mo mi voleva fissare l'orario, gli ho detto, no dino, stai pure comodo, quando vuoi, sapete perche, oggi c'e ancora il Museo...........
Stamattina a colazione parlava tantodi libero arbitrio, e ora a pranzo gli ho detto che allora la pioggia l'aveva scelto lui con il libero arbitrio, io non l'avevo chiesto.
Ma lui eh proprio un asceta, e con me si esercita..........
Bene, domenica a Vienna, cammino per le strade silenziose di una domenica a Vienna, sepolcrale, non ho neanche osato prendere il tram di paura che non tornassi a tempo per l'aeroporto. Strano che neanche un uccellino a cantare con tanto verde che c'eh, forse in Austria non cantano. Il silenzio era totale.
Da quando ero arrivata in albergo avevo visto delle belle cupole dorate di una chiesa russa, ma c'era un muro altissimo fra me e lei. Senponche una coppia di persone dell'albergo mi ha chiesto se ero andata a a vederla e mi hanno spiegato che a sinistra c'era una scala di ferro, poi un ponte di ferro sul la ferrovia, poi un altra scala e si stava nella cattedrale. Cosa che ho fatto.
Bene, prima di salire le scale ci si inchina fino a quasi meta il corpo, poi al primo pianerottolo un altra volta e poi prima di entrare per l'ultima volta.
La cattedrale é splendida, un candelabro a corona illuminatissimo, luci a profusione, candele davanti a tutti gli iconi, madonna, santi, preti cantando la messa con vesti rosse di broccato ricamate a oro, poi la messa in latino, cioe, il testo propriamente.
Mi mancava il fazzoletto in testa, lo mettono tutte, ma ho rimediato col cappuccio, e voi sapete che ogni volta che accendo una candela poi mi brucio o con la fiamma o con la cera quando vado a fare il posto per fissarla. ebbene loro sapete cosa fanno, accendono la candela in un altra, poi mettono la parte di sotto nel fuoco di un altra candela e cosi non ci si brucia niente e si attacca in un secondo perfettamente dritta. Ma se lo sapevo prima.]Ho acceso una candela ad og ni santo per tutte voi, e per me per salvarmi e farmi tornare sana e salva.
La chiesa eh piena di ori e di ricami, di bellissime cornice, di luci dappertutto, la gente sta in piedi non ci sono banchi per sedersi, non si sente una voce, i bambini sembra che abbiano la parlantina labiale quando parlano con i genitori, non si sente nessun suono, eppur parlono.
Silvia, cosa vuoi che racconti, eh la solita cosa, eh una sensazione fantastica, eh entrare in un mondo che eh un mondo ma come spiegare un mondo in parole, eh semplicemente fascinante...
Si esce da tutto e si entra in un altra sfera, e come la spieghi.
Poi al ritorno, ho scoperto che andando dritto e girando varie volte, si arrivava all'albergo senza quelle benedette scale che quasi mi scassavano...
Mamma mia mo sono spariti tutti e due...poverini.
STRAFOTTENTE, ma allora sei tu, Dino mi ha detto che non piove mai cosi a Brescia, che lui ricordi, e vive da sempre qui, ma allora sei stato tu....lo sapevo che qualcosa facevi, hai mandato gli UFO...io quasi lo spiegavo a loro ma poi mi danno la colpa, intanto si riposano di me, e la pioggia eh cessata, e sono sola soletta nel mio alloggio per fare riposare le mie vittime, fino a tra poco.
Il divertente eh che io sto istallata su, eh una specie di mansarda, loro hanno tutto giu. Allora io ogni volta che scendo avviso, la vacca sta scendendo, perche avevo chiesto che mi dessero un campanello da mettere al collo affinche fossero avvisati del mio arrivo, ma non l'hanno adisposizione, cosi io scendo le scale dicendo, sto scendendo, magari, anche parenti, se parlano male di me e li sento, come faccio...non si sente un rumore qui.
Eppur vogliono che resti fino a venerdi per andare con loro a Milano e conoscere una figlia che andra li anche lei venerdi, ma io credo che eh sufficiente quello che ho lasciato, non vorrei esagerare. si riposino....
Ah, importante, oggi ho m angiato meno del solito meno che mangio perche da quando sono arrivata ci sono delle fragole bellissime, enormi, ed io non riesco mai a mangiarle. Oggi ho avvisato che avrei mangiato meno ancora del solito perche ho visto che le fragole cominciavano a sparire e oggi erano gia meno...e cosi ho fatto, seno addio fragole, se le mangiano tutte loro.
Poi ho riso tanto perche Ida dopo pranzo ha chiesto se prendevo caffe, ho risposto, si grazie, poco. Mi vedo arrivare davanti una tazzina da caffé con un fondo di caffé....e dico, ma Ida scusa come si chiama questo caffé, ha risposto, ma anna, hai detto poco e ti ho dato poco, allora mi eh venuto un ridere da matta, ma io dicevo poco vuol dire una tazzina, non un dito...e allora mi ha spiegato che lei lo prende lungo e a me lo ha dato ristretto...ma che risate, non riuscivo a fermarmi piú, ho detto per me poco eh una tazzina non un dito. E allora la prossima volta ti dico lungo, mai piú poco, e che, questo eh caffé....
Insomma, paesi che vai usi che trovi, e poi allora altro che caffé, é un sorso, lei bene che lo prende lungo...
Ma be, eh finito per oggi, giá lungo eh.
Quanto allo Straffo, se gia mi manda gli ufo qui a Brescia, figuratevi quando arrivo a Napoli, da venire i brividi, anzi, penso che napoli nun eh cosa, non con lo straffo.
Poi mia cugina Linda da Nocera, che dice che mi aspetta con le braccia aperte, ma allora manco un abbraccio danno alla cuginetta cara. Mo poi che Ida e Dino diranno cosa é avere anna a casa, credo che manco aperte le avra piu. E la pioggia eh finita, e mó, quando compariranno i miei ospiti.
Bé non potete dire che non dó notizie, intanto che loro si riposono, io me ne sto nel mio regno a pensare alla vita, vita mia, oggi dice Silvia é giá il nono giorno di viaggio, non me ne sono accorta.
Scusate il lungo, ma non ho voglia di dormire, non ho voglia di non sentirmi a casa di parenti miei, voglio goder mi ogni momento. Ma bene che loro credo dormino un poco, alla fine ho rotto il loro tran tran.Ma dite la veritá, quanti anni di pace gli ho dato...e ora realmente non mi interessa niente, poi si rifaranno.
Ma la pioggia di oggi, l'uragano, non lo dimentichero mai piu in vita mia...ma loro non sono molto di ridere, ma i Maranca non lo sono molto, quindi devo ridere da sola, peggio per loro............scherzo.
bacioni a tutti e poi Roma e poi...e poi...non so come fare con Ivana, debbo aspettare.
Straffo, a presto, non mi sembra vero che vedró se sei vero.
Anna
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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martedì 4 maggio 2010
ancora a brescia
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