| Magari sia un buon anno per tutti, grazie degli auguri. Vittoria che buona idea di andare al caldo per le feste, forse lo potete ripetere l'anno prossimo, é di per se una festa... Allora credoc he l'inizio é stato ottimo e se questo influisce come credo, e non credo, certamente avrete umn meraviglioso anno. E non volevo dire non credo, volevo dire spero di no. Perhè io ho passato capod'anno e primo dell'anno, non per me, ma in ospedale, un amico mio stá li e stá poco bene, cioé stá male. Naturalmente ho perso il programma fine anno di RAi, e tanti altri. Ma pazienza, stesse bene, non m'importava affatto. Anzi, poi, ho saputo, per caso che ha 10 anni piú di me. Non me ne ero neanche accorta, allora di due una, o io sembro più etá di quello che realmento ho o lui, e allora credo la moglie anche, ne dimostrano di meno. Certo un poco di mancanza di inteligenza mia c'é inquanto sono quegli amici nostri padrini di matrimonio e che abitano nell'edificio di mia madre, e che quindi conosco da una vita,e che, tra l'altro, quando io stavo per cominciare lo'universitá loro avevano già due figli, anzi tutti e due medici, lo potevo pensare, ma chi pensa..... Circa magari, permettetemi di usare il dizionario di etmologia di Wladimir, i dizionari sono l'unica cosa che ho conservato di lui. Bene, complementando le informazioni già date da lucia, magari viene dal greco MAKARIOS, beato, felice, e più precisamente dal vocativo MAKARIE usato in forma esclamativa.è anche menzionata la parola francesce malgré, espressione principalmente utilizzata dai napoletani (te pareva), che vale Dio volesse, probabilmente ereditata dalla Magna Grecia. Altra origine dal turco MAGAR che appunto significa Dio volesse. La traduzione spagnola che ho trovato, ma non mi sono soffermata troppo è sin embargo, si spera, ma siccome la spiegazione era già stata data, non ho guardato altro, Anzi parlando di Napoli, grazie Gaetana del bel programma che mii ha distratto un poco e grazie anche di averci fatto consocere un altro amico napoletano, un signore che si chiama Nicola Positano, che ci farebbe piacere conoscere, visto che il nostro compare poco. Oggi niente ospedale, ho mangiato ieri un croissant nella cantina dell'ospedale che mi ha rovinato completamente, lo dico io che é meglio non mangiare, quindi non posso uscire di casa, ma ho telefonato e dice che sono uscite or ora visite che lo hanno stancato da muorire e che quindi hanno chiuso la porta perchè lui stava stanco. Certo le visite in ospedale non sono l'ideale. Io quando vado, a parte che mai negli orari complessi che conosco bene, resto sí due ore, ma succede che stiamo tutti sparpagliati a leggere, moglie, figli, io ed i nipoti per fortuna stanno dalle altre nonne, sono vacanze ora. Quindi non si sente una mosca e solo si parla ogni tanto o quando lui parla. Poi ogni tanto si scende a prendere unc affé, ieri sono scesa con i due figli, e così chiaccheriamo un poco sulla situaione, nessuno sá molto bene cosa fare e scambiare idee é buono. Ma ieri essendo il fin anno la cantina era mezzo scura, una tristezza, ed André ha insistito perche mangiassi qualcosa, io sempre prendo solo la tazza di caffélatte, ma, mi sembrava brutto dire sempre di no. Il problema grave, che abbiamo, é che i due figli abitano in due città lontane da qui, non troppo, ma insomma, mò stanno qui, ma devono lavorare, hanno il consultorio, la clinica, i figli a scuola, insomma, non é facile.Bé vediamo, ma é un problemone. E la cosa non é semplice affatto. Meno male che io abitoo vicino a loro e vicino all'ospedale, vado a piedi , non dó fastidio a nessuno, ho un feeling per sapere quando devo andare via, ma leggendo, solo faccio compagnia per prendere il caffé e se c'e da scendere per prendere qualcosa vado io, solo.Ma oggi, domenica, dopo le feste, sono andate visite da intrattenere proprio, questo é stato il pesante. Bè, come diceva quello scrittore, vivere é molto pericoloso. Un abbraccio e buon anno Anna |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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domenica 2 gennaio 2011
magari
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