Lucia, teoricamente il tuo discorso non fà una piega. Però si vede che sei una donna di città, perchè se avessi vissuto poco che fosse in campagna e con le persone del posto, vedresti che è molto difficile in questi posti ignorare la natura e la precocità nelle conoscenze delle cose della vita. Io mi ricordo quanti bambini ci raccontavano cose che noi non capivamo certamente, ma loro sì. E non conosci neanche la realtà delle favelas di qui dove dieci persone dormono nella stessa stanza, dove è difficile non prendere contatto con le realtá della vita di nuovo. Qui i minorenni uccidono, rubano più dei grandi, anzi, comandati dai grandi, perchè loro ricevono pene minori per gli stesi crimini che se fossero adulti.E questo in città. E cosa vuoi che siano, bambini innocenti? Se vendono la droga dai 9 anni o meno persino.? L'educazione può si essere oppressione, dipende dall'adulto, dipende dal bambino, non sono tutti uguali, e perchè non c'è bisogno di dire per chi l'orientazione corretta? E importantissimo che noi stessi sappiamo per il bene ed interesse di chi, e questo affinchè la cosa sia ben chiara, principalmente per gli adulti. Sai, una cosa terribile sapendo come sappiamo che i grandi, o come vogliamo chiamarli, hanno un potere enorme, fisico e psichico su questi esseri inermi, in inferiorità fisica e psichica, impotenti contro la nostra forza, umiliati molte volte da imposizioni che non sono spiegate e che non riescono a capire, come no, io sò di genitori che le danno ai figli senza spiegargli il perchè e senza considerare la loro impossibilità dic apire determinate cose. No Lucia, il mondo è ed é sempre stato una cosa terribile, solo che oggi lo sappiamo di sicuro. I mezzi dic omunicazione se è vero che insegnano molte cose, ripeto che i grandi anche le insegnano ai piccoli, in mezzo ai poveri che pure sono individui, è anche vero che ci aprono gli occhi per realtà che prima non avevamo come conoscere. E un discorso difficilissimo, non lo possiamo semplificare, ma non possiamo neanche ridurlo a teorie che, se anche valide, devono avere criteri precisi per essere adottate, non valgono per tutti i casi, non valgono per tutti gli educatori e meno ancora per tutti i bambini. Insomma, educare è anche trasmettere i propri principi, da questo non si fugge, e sono i più validi, sono i giusti? E quelli dell'altro? Quel bambino può aver imparato un testo, nel caso l'ha recitato benissimo, ma può essere anche la sua vita, qui se ne vedono in giro per la città, a d ogni passo, in centro, in periferia, ma che scherziamo? E una realtà. come aggiustarla? Non sò. |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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venerdì 15 luglio 2011
Certo che
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