Per coincidenza giusto ieri, non ricordo dove, ho visto le donne di Botero, veramente l'arte credo che sia da capire e non da guardare solo. E lo dico perchè tante opere di arte per una persona laica sono piuttosto delle caricature. Mi ricordo che andavamo ogni due anni alla biennale che si ripete o ripeteva qui a São Paulo, l''aspettavamo, ed affrontavamo folle lunghissime per vederla. Senonchè, anni fà, l'ultima che vedemmo, in unA sala di artista giapponesi, vedemmo un quadro che era una tela grigia, al naturale, ed in un canto un quadratino minuscolo. Scoppiai a ridere per l'idea che l'avrei potuto fare anche io quello, e che forse l'artista è quello che ha il coraggio di esporlo e convincere chi lo vede del suo valore intrinseco, e la creatività dell'idea. Certo era troppo incomprensibile per me, ma mai più siamo tornati ad una biennale, la vedevamo nelle riproduzioni. Circa il cannibalismo dell'atto della comunione, certoo Lucia, se non hai studiato in colleggio di suore non ti possono venire certe idee. Ma noi che eravamo li e che eravamo istruite a non masticare, nè toccare con la lingua, l'ostia, perchè era...facevamo dei veri miracoli, e, piccole, ci impressionavamo terribilmente quando si attaccava al palato e non si riusciva a tirarla. Allora sì ti rendi conto di cosa hai in bocca, senò no. Maria Rosa V. tu anche sei grossissima, di idee, non ti dimenticare che la tua difficoltà con la lingua, che poi stà sempre meglio, ti impedisce di dire tante cose che, se avessi lo strumento in mano, la lingua, sicuramente diresti, sai, maneggiare l'italiano anche per me che lo parlo è difficile, ed è un peccato perchè credo perdiamo molto di te così. Quanto a gaetana, ma non lo vedi che oggi si usano, e non da poco tempo, gli orecchini in due, tre, in ogni orecchio, potresti usarli tranquillamente uno in alto l'altro in basso, vedresti che successo.E quanto ai bambini, che io abbia letto, più piccoli sono e meno soffrono, non è che ne sappia molto, ma le tradizioni sono tradizioni e sembra che questa sia un abitudine che abbia anche un significato medico importante. Ma Lucia, appunto, mi diriggevo a te in particolare modo perchè io credo di non essermi spiegata molto bene, in una sola cosa credo e spero, io non è che sono d'accordo con l'uso del burka e tutte le cose che tu hai giustamente menzionato, ma lo rispetto e credo che se è una tradizione che si tramanda, certamente ha un significato, e lo ha, accettabile o no, e non me la sento, onestamente, di criticare senza conoscere profondamente il significato di tali tradizioni. Certo hanno uno spunto morale, ma se tu pensi, come ha detto Silvia, che le suore occidentali usano o usavano vestimente che di poco differiscono dal burka, solo il viso stà fuori, ed era uno scandalo se si vedessero i capelli, mai visti, il medico loro era uno solo e con sempre una persona accompagnando anche la visita per un raffreddore(questo mi faceva anche dubitare della loro stessa convinzione se era tutto tanto pericoloso), e pr lo più le nostre suore avevano un vestito di un bellissimo viola e...di lana, anche col caldo soffocante che fà qui d'estate. Una volta, con un amica, sono salita di nascosto nel loro dormitorio che era all'ultimo piano. Ogni cubicolo, questo erano, aveva un giaciglio di paglia ed un comodino...una cosa terribile per me, e senza significato, solo il celebre sacrificio che, a volte, è difficile capire. Qui ci sono tribu indigine, ancora oggi, che sono cannibali. Ma scusa, non vi ricordate cosa successe a quel gruppo che cadde in un posto nevato isolato e dovettero aspettare un sacco di tempo per essere salavati,e molti muorirono? Non che io voglia ricordarlo, ma come li dobbiamo giudicare? Ma io al posto loro, in quella situazione tragica all'estremo cosa farei? E che ne sò... Insomma, vorrei dire, non sono d'accordo, non lo farei, ma non li condanno perchè chiè senza peccato...e noi pure... E quanto alla nostra amica in colleggio, è vero, era un bullyng terribile, ed io anche non sò se era amicizia o pietà, ma credo nessuno delle due, era una prsona molto spiritosa, come pure il padre, la madre anche era malata, era gradevole chiaccherare con loro, ma erano anche visite molto rapide, pietà forse solo nell'ambiente scolastico, fuori certo non era una meraviglia perchè la sua diversità era visibile, ma non ci pensavo molto no. E per ultimo, non esiste una tradizione, non ricordo dove, del auto lesionismo nell'epoca della passione di Cristo, ed anche la crocifissione di alcuni? E volontario, é cosciente, ma non é lo stesso terribile? Solo per alleggerire la cosa, una volta Wladimir mi trovò un libro sui costumi ebrei, ero molto curiosa di sapere tante cose, ora stà in Piauì, ne troverò un altro. Ebbene, sapete che il sabato non possono usare soldi, non possono spingere il bottone dell'ascensore, non possono usare le chiavi per entrare a casa, non possono guidare? Non possono fare niente con le mani, li vedi girare a piedi in gruppi dopo le cerimonie, e che significato ha non usare le mani, non poter usare un ascensore, le chiavi? Per me nessuno, per loro tanto. Il fatto è noto che loro di preferenza abitano al pianterreno, dico gli ortodossi, anche eprchè c'è un periodo dell'anno che dormono in tenda, non possono dormire a casa e quindi montano una baracca nello spazio che gli appartamenti al piano terra hanno in genere. Insomma, e come facciamo? bacioni Anna |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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mercoledì 13 luglio 2011
Lucia
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