Eh, cara Adriana, non avevo commentato il tuo post perchè ieri avevo voglia di trovare il modo di divetirmi un poco, e così ho fatto...a scapito della cara Nonna Léa, ma qualcuno dovevo pur scegliere, ed ho scelto la ...meno pericolosa, ahahahahaha
Il mio oftamologo mi ha consigliato di non uscire troppo per via degli occhi, ed io che già esco poco mi sono trovata ad uscire meno, e che facevo?Ricorrevo al blog, qui tra raffreddori ed altri avvenimenti non trovavo modo nè molta voglia.
Ma devo dire che hai ragione, la sofferenza all'epoca era minore perchè c'era il rispetto per le autorità che oggi c'è meno, e come dici tu, spiegavano ed uno capiva. Io oggi non ci capisco più niente...ma comunque hai poi conquistato il posto che in fondo è tuo diritto, come io ho il mio. Io non sò da voi, ma io ancora, nonostante l'identità brasiliana perfetta, con carta e bolli e diritti, ogni qualvolta voglio il passaporto o qualunque documento, purtroppo devo presentare l'originale della naturalizzazione. Non lo trovo giusto, ma qui funziona così. In Argentina anche dovete fare lo stesso? Dico per le italiane naturalizzate.
Mò non ricordo se il consolato italiano anche lo richiede, ma penso di no, è che non ho buona memoria. Quando rinnoverò il passaporto la rinfrescherò.
Lucia, archivio del blog.......ehehehehe. Sai che ormai il divano non è lo stesso? Non è più arlecchino, Silvia l'ha sostituito con il suo che mi piaceva molto ed ha fatto rifare marrò l'arlecchino. Non llo potevo cambiare perchè a Wladimir piaceva molto, invece a me non tanto. le bambole sono le stesse, io non tanto, il tempo passa...L'unica cosa rimasta uguale é la capoccia, purtroppo, quella che più dovrebbe cambiare non si muove di un centimetro.
Claudia, scusa la confusione, ma come potevo indovinare se tu parli di tua sorella e non c'era o siete così somiglianti che pensavo fossi te con gli occhiali scuri? Comuqnue vale lo stesso quello che ho detto, siete belle tutte e tre, anche mischiate nelle foto.
Ho saputo trppo tardi che era molta robba macchiata, meno male, senò non mi divertivo tanto.
continuo, Lucia, come vedi sopra, sò che la foto e tua, credo ho sbagliato i peluches, ma donmani mando i miei nel divano nuovo del mio salotto, così vedete come sono belli. Non ho figli, né nipoti, nè cagnolini, quindi mando i peluches.
Mari, sono contenta che sei stata al mare, anche a me il mare piace sempre, in qualunque stagione, è il mare proprio, l'aria, l'estensione, tutto, è una delle bellezze del mondo. Io per me abiterei in na città di mare, sul serio, certo non pccola perchè non potrei abitare in una città piccola, neanche molto grande. Tempo fà pensavo seriamente a Santos, é giusto quello che farebbe per me, nel rione che dico io, ed ho pure parte di assistenza medica, almeno pronto soccorso. Ma poi per ragioni che non vengono al caso ci ho rinunziato. D'altra parte Santos non ha un mare bello, ma stà a due passi di balsa da Guarujá dove c'è il mare che piace a me...ma poi mi sono anche ricordata che Wladimir ci abitò per tre anni come direttore di un giornale, e mi diceva che l'indice pluviometrico è molto alto lì, insomma, fra una cosa e l'altra non ci ho pensato più, ogni tanto torna il pensiero...ma solo il lungo mare e l'aria...che voglia.
Un bacione ed auguri a Luigia per l'onomastico, ma siccome io sò che si chiama Mary, Luisa, Luigia, non sò mai il valido qual'è. Mi dispiace il ritardo, ma ultimamente sono stata occupata con gli occhi e l'amico e così il tempo passa.
Anna
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UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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venerdì 22 giugno 2012
Per tutte
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