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mercoledì 2 aprile 2014

Che bello

Lucia ed Adriana, tutte queste interessanti informazioni su Baires e la condizione della città attualmente.
Certo come dice Adriana, è triste pensarci, questo è vero, ma anche la realtà và raccontata, sebbene certo, non sarà il nostro blog che potrà influidre in qualcosa. Questo discorso andrebbe fatto in comunicazione pubblica e diffusa anche se, non credo faccia differenza.

Io ho solo un osservazione da fare su tutto questo. Lucia dici bene che vorresti che tutto fosse diverso, e dovrebbe esserlo tutto veramente. E perchè lo dico, perché la degradazione dovuta anche ai viziati e miserabili che si annidano dove possono nei parchi, la miseria che si dilaga per le vie e parchi della città, sono il segno delle condizioni di vita di molti cittadini, anche se emigrati, non importa di dove siano, sono persone che vivono al limite della miseria più assoluta.
E questo mi ha chiamato molto l'attenzione inquanto vedevo il degrado dei monumenti, quei panni appesi, quelle catapecchie, mi hanno addolorato tanto che, certo amando la cultura, mi hanno distolto da un problema per portarmi all'altro molto più pesante secondo me.
Devo dire che qui a São Paulo anche questo fenomeno si ripete ed aumenta giorno a giorno.

Io credo che quel che deve cambiare é tutto il mondo, mi sembra che stiamo perdendo i valori morali ed umani che dovremmo avere. Mi ricordo che quando ero piccola, alle elementari, prima di cominciare la lezione si cantava l'inno nazionale, non é certo niente, ma era una manifestazione di amore alla Patria e quindi al proprio paese, un educazione subdola che oggi non esiste più, almeno qui. Non credo sappiano neanche l'inno qui, la maggioranza dei giovani. 
Questo senso di appartenenza, questo patriotismo, fà mancanza nel momento in cui dobbiamo considerare che il posto dove viviamo è nostro e di tutti noi. L'amore porta alla cura e senza amore...Questa io credo sia la ragione di tanta degradazione, non abbiamo il senso dell'appartenenza, è ognuno nel suo.

Bé, Titty, conosco benissimo il Quindim, oltretutto é esteticamente un bel dolce. Qui lo vendono dappertutto, o in forma di pudino o in formette piccole, tipo dolcetti, non mancano mai nei compleanni. Io non ne posso mangiare molto perchè é eccessivamente dolce per il mio palato, ma realmente è delizioso. Brava a cimentarti in una cosa che, che io sappia, non è affatto facile, ed é abbastanza laboriosa. Alcuni aggiungono il cocco, altri no, si basano solo sulle uova, ma a chi piace il cocco, a me non piace, ne và matto. È quasi come i brigadeiros che poi facendoli con il latte condensato sono facilissimi da farsi, e pure non possono mai mancare.
Certo che avrai avuto un grande successo, e sono contenta che hai potuto portare con te l'Adriana, almeno si distrae un poco questa povera signora, che vita ha avuto da ciò che racconti , dico, con la malattia del marito, i suoi continui malanni che, spero , passino presto. ?Ci sono periodi così nella vita che poi diventano solo ricordi, ma duri da passare.

Un bacione a tutte.
Ah, vi volevo dire una cosa carina, un nostro nipote adottivo, figlio di una carissima amica, come ormai da due anni, fà il compleanno ed invita famiglia ed allegati a casa della madre...ebbene, sapete cosa ha chiesto per il suo compleanno? Una foto di ognuno di noi, con o senza cornice, da mettere a casa sua. Non è carino? E quello che più mi ha commosso é che mi ha chiesto la foto che più mi piace di me con Wladimir. Questo delicato pensiero, di ricordarsi di lui dopo sette anni ed associarlo ancora a me mi ha toccato profondamente. Ancora c'é speranza nei giovani nonostante tutto.

Anna

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