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mercoledì 2 aprile 2014

* la ragione degli altri *

É il titolo di un bellissimo film, tratto da un'opera di Pirandello,  ma considerando il tuo scritto, Anna,devo dirti che hai ragione: Manca l'amore. 

Questa é la ragione che spiega il perché del degrado e parlo del degrado in maniera trasversale. La perdita dei valori é  la causa per cui tutto diventa niente. Nulla ha importanza nella vita di chi nulla possiede. Non ha importanza neanche la propia vita. E se non ama sé stesso, meno potrá amare quello che lo circonda, compreso il suo prossimo.

Le persone marginali, non possono capire il valore dell'ambiente e quello che appartiene alla comunitá, perché loro non ne formano parte... si trovano appunto ai margini della societá, una societá che odiano perché alcuni discorsi "ideologici" li inducono a colpevolizzarla del loro disagio. Quindi sorge in loro il desiderio di distruggere tutto ció che "quella societá" produce ed ama.

Forse lo fanno anche con un desiderio di rivincita, di vendetta. E questo lo spiegava ieri la nostra presidente in uno dei suoi soliti comunicati che rivolge al paese in "cadena nacional" cioé attraverso tutti i canali televisivi. Diceva, fra altre cose, che queste persone, quelle che rubano e spesso ammazzano, sentono che la loro persona e la loro vita viene disprezzata dal resto della societá, quindi anche loro hanno disprezzo per la vita degli altri, perció rubano e ammazzano con tanta leggerezza.

Io credo che quello che é venuto a mancare nella societá, e come ben dici tu, sono  i valori morali, quelli che ci hanno guidato fino a non molto tempo fa. E manca il rispetto, l'amore per il prossimo, che non é lo straniero, non é il diverso, ma é semplicemente L'ALTRO. 

Siamo diventati molto individualisti, per non dire egoisti, e solo importa il nostro orticello. Ma cosa  possiamo  fare? Il problema é mondiale. E' troppo grande e di difficile soluzione. Solo si fa un gran parlare, mentre  sono pochissimi quelli che  veramente si rimboccano le maniche per dare un aiuto concreto.

Grazie cara Adriana per il tuo interessante post e che dimostra il grande valore e significato dell'emigrazione italiana in Argentina, per non dire nel mondo. E davanti al grande contributo che l'Argentina ha ricevuto nella costruzione della sua grandezza come nazione e della sua cultura eminentemente intrisa di quella cultura italiana che gli emigranti hanno portato con sé, io mi chiedo come si possa voler cancellare o eliminare un'impronta indiscutibile di quanta italianitá c'é nel popolo argentino.

Oggi é il 2 aprile e si commemora la dichiarazione di guerra che nel 1982  l'Argentina fece all'Inghilterra per ricuperare le isole dell'Atlantico Sur, Las Malvinas (chiamate Falkland dagli inglesi).

Purtroppo fu un azione inutile perché non si sono finora ricuperate, perdendo invece tanti giovani vite che in quella guerra ci credevano con tutto il cuore. 

Il Cile, in quella occasione, non fu solidale con l'Argentina, e diede appoggio logistico alla forza  aerea inglese. Ieri é stato colpito da un forte terremoto, ma la nostra presidente,  nel  suo discorso di oggi, non ha ricordato il passato. Ha soltanto manifestato solidarietá per un paese che ha considerato fratello e ha ricordato che anche in occasione del terremoto che colpí il Cile 4 anni fa, l'Argentina ha inviato un consistente aiuto. Forse ha ragione, bisogna dimenticare i torti ricevuti.

Lucia

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