| Se queste cose strane succedono solo a me, o semplicemnte é perché io le racconto e voi no, ma d'altra parte sono parte di vita, di vite, cosa é la vita senó la sequenza di questi strani avvenimenti, e cose da imparare. Ebbene, oggi il titolo é, un amicizia che vale un libro, o meglio, il prezzo di un amicizia, un caro libro. Ho giá raccontato che all1universitá, certo i genitori pagavano le spese condominiali dell'appartamento, la cameriera, le spese tutte, anche perché molti periodi ero io sola, Silvia in USA, Pietro in italia, Paolo sposato. Anzi, mi ricordo che la prima televisione piccola, bianconera me la regalarano Silvia e Pietro perchè non sono mai stata di uscire molto, il mio mondo girava attorno alle persone dell'edificio che sono mie amiche fino ad oggi. Cosí passavo molto tempo a casa. Devo dire che a casa mia la direzione era gli studi, e non che sia una scusa, ma per questo mai abbiamo fatto altro, salvo ad aiutare quando non c'era la donna, ma semplici aiutanti.Anzi, siccome con le mie nipoti si ripete la storia, la madre mi diceva che non sanno cucinare un uovo, solo riscaldare nel micro, tutte e tre...sará tradizione. e dire che il padre cucina con piacere, ma insomma, la orientazione, non studiata é questa.. Per fortuna qui ancora si trovano le donne che, bene o male, più male che bene, fannno qualcosa. Ma siccome poi nessuno ha il palato appurato, non ci sono problema. Anzi di un periodo di quest'inizio di studi, siccome appunto, non si vive solo di mangiare e dormire, anzi, Silvia ed io abbiamo cominciato a lavorare mezzo periodo, e questo vi volevo raccontare,m alcune giá lo sanno, che Silvia aveva la prima lezione all'una ed io la prima alle due. Ragiione per cui per tutto l'anno lettivo io assistevo alle sua lezioni di geomorfologia, con un professore grande geografo, famoso qui, e che fino ad oggi non ci crede, o non vuol credere che chi assisteva alle lezioni ero ioo e non Silvia, anche perche io facevo anche le domande quando capitava, considerando che ero io che accompagnavo. Naturalmente passavo gli appunti a lei,e gli esami li dava lei. Ma Aziz, fino ad oggi non ci crede, eppure é vero. Con i soldi del lavoro io mi sono comprata la prima macchina fotogrfica vera, non a cassetta, poi tutti i libri di cui avevo bisogno. All'epoca non c'erano libri decenti di filosofia in portoghese, anzi , neanche decenti, poche storie della filosofia porcheria, insomma. La libreria italiana aveva pochissimo. I migliori, unici eranoi francesi, tra l'altro il francese stava in voga e lo parlavamo e leggevamo fluentemente, ma i prezzi erano alle stelle e così, li compravo a rate, mese a mese. Quindi ogni libro comprato e pagato, per cominciarne un altro, aveva un valore indescrivibile, da girarlo e rigirarlo, fuori l'ovvia utiitá... Certo poi col tempo ho perso la mania e poi ormai i miei libri stanno insieme a quelli di Wladimir in Piauí, e se voglio vederli devo andare lí. Mica potevano separarli, erano tanti, miei e molto di più suoi, che, fatta la selezione dalla figlie, il resto é andato in casse e casse via piauí. Continueró la storia, un amicizia, un libro, manco cominciata ancora, vi faccio riposare, anche perchè cosí chi vuole si ferma qui ed é giá troppo. Anna |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
....
domenica 2 gennaio 2011
Mi domando spesso
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento