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martedì 12 luglio 2011

Le civiltà

Lucia, amici miei sono stati in India e sono tornati disgustati dell'abitudine di bruciare i corpi in riva al fiume, e dell'odore acre che si sentiva. Non hanno pensato che anche noi, non in riva al fiume, cremiamo sempre di più i nostri morti, i nostri cari.
Che sia nell'ombra, che sia alla luced el sole, l'essenza è la stessa.
Io credo che hai ragione di ribellarti alle abitudini orientali come quella di ridurre i piedi, ma non ti dimenticare dell'esigenza di magrezza delle sfilate di modelle nelle passarelle di moda occidentali, cause di menomazioni fisiche e psichiche.E le imitazioni che ne sosseguono nel mondo femminile con le varie intervenzione chirurgiche per ridurre i fianchi, il seno, ecc.ecc. alle volte il cui prezzo è la morte. La rincorsa ai canoni di bellezza, non saranno i piedi piccoli, ma sono i seni grandi. 
 
Con questo assolutamente non voglio dire che non ti capisco, voglio solo dire che le tradizioni culturali sono qualcosa che dev'essere visto con naturalezza se nel contesto in cui sono concepite. Io direi che le esagerazioni in tutti i casi sono da ribadire.Ma se contrapponi il burka alla completa nudità occidentale delle donne, non sò, se, approfondendo la cosa, non ci sia più svalorizzazione della donna nell'esporla come un oggetto di apprezzamento o meno, o di eccesso di riserbo della sua essenza, per me esagerate ambedue.
Il colto della bellezza è universale, questo fin dall'antichità, ma il concetto di bellezza può cambiare a secondo le culture. Se tu vedi e fai attenzione come sicuramente fai, agli scritti occidentali, sia antichi, sia i moderni attraverso le moderne forme di comunicazione, potrai notare che il termine più usato riguardo qualunque persona del sesso femminile, persino in fatto di bambini è BELLO, BRUTTO, o il silenzio che parla.
Quello che io mi domando è: che concetto valido di esseri umani è questo? Ha realmente una sostanza in sè?
 
Quanto alle opere d'arte, certo é da rimanere sbalorditi ma anche un Michelangeli stordisce per la sua perfezione, meno per me una Monalisa che esigge una serie di interpretazioni per essere apprezzata, non si capisce se é il suo mistero che attrae, se la bellezza. Questo secondo me che , lo sai, sono laica in fatto di arte è che mi lascia in dubbio.
Fin dove la ricchezza del materiale utilizzato per un tempio sia il suo bello, oppure un valore intrinseco che gli appartiene, che ci dice qualcosa. Per me l'arte è comunicazione, la bellezza in sè é contemplazione. C'é una profonda differenza fra le due cose, almeno per me.
A Bahia c'è una chiesa che è magnifica, tutt ricoperta in oro, e ci sono tante belle chiese che, anche nella loro semplicità, sono bellissime. Quale è più bella? dipende da chi la guarda e come la guarda e che effetto provoca.
 
Mi dispiace di non saper trovare le parole esatte in italiano per esprimermi, mi manca esattamente quello che vorrei trovare e che non trovo nel mio povero vocabolario, e più cerco più mi rendo conto di quanto è povero per quello di cui avrei bisogno.
 
Ma, inutile tentare, solo volevo dire che, nonostante il mio concetto sia contrario a certe tradizioni non me la sento di non rispettarle anche Perchè non riesco a difendere molto bene i concetti occidentali per opporli agli orientali.
 
Una cosa sono certa, gli orientali che io ho conosciuto qui, anche tradizionali, sai che in Brasile ci sono le varie culture che si mantengono praticamente isolate e, integrate, nonostante tutto, hanno un rispetto per l'altro, per tutti gli altri, e principalmente per le persone anziane, che lasciano supporre tanti valori più profondi che i nostri, valori che non vedo in noi.
Io ho un amica giapponese che, come tutti i suoi compaesani, dopo la morte della madre, per dieci anni ad ogni anniversario della morte della madre, facevano un pranzo a casa del figlio piu vecchio unicamente per ricordare questa persona, quello che ra, quello che aveva lasciato, una specie di allegro cerimoniale per non dimenticare un passato che fà parte di loro. Certo anche noi veneriamo i nostri morti, ma nella loro parte di madre di padre, meno nella loro essenza, salvo alcune eccezzioni. Certo è un gruppo, non sono tutti, ma comunque i valori sono quelli.
 
Comunque devo dire senz'altro che non sono una persona essenzialmente con concetti estetici culturali validi, sono più tendenzialmente per le persone, e se per una cultura avere i piedi piccoli o collari che allungano il collo significa un concetto di bellezza, già non é più un sacrificio vano ma corrisponde alla nostra plastica, una consequenza, da secoli, della necessità della donna di essere piacente per l'uomo, ed adattarsi quindi ai canoni dettati da loro, e dai quali tante donne, quasi tutte in verità, oggi un poco meno, dipendono per essere felici, a loro modo. E allora che fare? Inquanto l'uomo detta i suoi precetti, e inquanto glielo permettono, e non cambia completamente come stà accadendo già, così girerà il mondo, e non mi escludo affatto, per caso non passiamo la vita a voler essere voluti bene ed essere piacevoli per gli altri? Ed anche quando facciamo un opera d'arte, non la facciamo affichè sia apprezzata?
 
 
 
 
 
 
 
 
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