Cara Adriana, certo sei stata l'unica che hai comemorato questa data a dovere, cioè con un racconto di emigrazione.
E sei l'unica che sembri documentata. Terribile quel film;
Io, siccome papá non parlava con noi di queste cose e noi neanche potevamo domandare niente non sapendo cosa domandre, sò solo che é stato a lottare in Abissinia ed incluso la mamma ha passato brutti periodi giá con tre figli e papá scomparso. è stato molto tempo in guerra e senza poter dare notizie. Noi stavamo dagli zii in quell'epoca, eravamo troppo piccoli ancora non c'era scuola, niente, e la mamma non poteva stare a Roma da sola.
Anche io non ho mai sentito parlare di valigia di cartone, solo nei blog, erano dei bauli , i nostri erano verdi, grandi, mi dispiace che per mancanza di spazio la mamma non sò cosa ne abbia fatto, oggi sono usati per decorazione, ma erano enormi. Io credo che la valigia di cartone é solo simbolica, tenue come le spettative del viaggio no?
Ma grazie del racconto.
baci
Anna
P.S. L'unica cosa che ricordo de viaggio è che la mamma non potè uscire dalla sua cabina inquanto stava malissimo, sempre avuto lo stomaco problematico lei, e il passaggio all'equador, una festa per noi bambini.
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UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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lunedì 4 giugno 2012
Adriana
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