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venerdì 31 luglio 2009

Bè,

 
Prima di tutto rinnovo i miei auguri a Titty ed a Gaetana per compleanno e matrimonio rispettivamente. Spero abbiate passato una buona giornata.
 
Anzi, Gaetana, non sò come sono riuscita a sentire la tua radio, spero di poterlo rifare domani sera, comunque l'ho messo in favoriti, ma sai, con me non si sà mai. La spiegazione di Silvia è arrivata in ritardo inquanto ero già riuscita, solo che non sò spiegarlo.
 
Maria Rosa delle Caravelle, a prima vista non avevo capito chi eri tu, non per niente ma ancora stavo sotto l'influenza di un idea che ho avuto, di farmi fare una foto con il burka,
L'idea mi fascina, anzi sempre mi è piaciuta, vedo tutti e non mi vedono, dev'essere bello...
 
Ieri ho visto ilprogramma su Napoli, ma di una Napoli che fù, non dico che non lo sia ancora, ma oggi lo sarà a colori. Mi ha veramente delusa, perchè mi ricorda i video del Brasile che solo fanno vedere le favelas...come se vivessimo in un mondo solo di questo. Anzi, informo,, le favelas esistono, sono una realtà dolorosa, ma vi voglio anche dire che alcune di loro hanno già tutti i servizi e case di alvenaria, tutte loro hanno la televisione, la miseria assoluta è uguale a tutta quella nel mondo.
Ma la Napoli solo con i guaglioncelli a fare lo spaccio, con film antichi, in bianco e nero e vestiti dell'epoca, proprio non ce la meritavamo. Non sò se l'avete visto, ma mi ha fatto venire una malinconia...io che mi sogno di gironzolare a vanvara, a mangiarmi le castagne della brace, avranno messo la cocaina dentro...
 
No, a parte gli scherzi, e non tanto perchè veramente mi fanno uscire dal serio, ma sembrano le immaggini dell'imigrazione. Già in tutti i racconti di emigrazione solo ci fanno leggere di sofferenze, di paure, di miseria, di fame, non dico che non corrisponda a realtà. Ma parliamo serio, come diceva Wladimir, e scusate se lo nomino di nuovo, ma lo diceva lui, nessuna coppia si unisce perchè é infelice e nessuna si separa perchè é felice.
Trasponendo questo in altre circostanze della vita, chi usciva dall'Italia se stava bene? Se non aveva difficoltà, se  mangiava, se  aveva futuro in Patria? Ma chi?
Non è facile lasciare il certo per l'incerto se il certo  lo è, andare verso lo sconosciuto...Portarsi appresso una famiglia, a volte pesante.. e perchè?
 
C'è una ragione, la speranza in un futuro migliore, un pizzico di avventura, a volte una necessità improrrogabile, anche questo. Si emigrava con il bel sentimento di speranza, si faceva la fame, ma si lottava per un domani. E non posso pensare che un emigrato se mangiava una zuppa di fagioli in un suolo non suo, cioè, dove non era nato, la zuppa di fagioli era diversa, il benessere che ne derivava era minore. Ma, insomma, quello che vorrei sapere, é sicuro che si soffriva più in terra straniera che in Patria nell'epoca della decisione? E poi, il fatto é che per me, particolarmente, a parte la bellezza dell'Italia, a me fanno mancanza le persone, e naturalmente tutti i simboli di loro. Ma sò di parenti che vivono  aMilano e raramente possono andare dai loro, perchè non é vicino, è emigrazione? Mia cugina che abita a Brescia, mi ha detto che sono anni che non vá a Nocera, enon certo perché non possa, perchè vive a Brescia, ha figli lì, casa lì.
Io non posso credere che le famiglie di emigrati non avevano le loro gioie anche delle piccole conquiste come ognuno di noi nel giorno al giorno, le piccole o grandi vittorie,
In più, per esempio, qui a São Paulo, c'è un rione dove fino ad oggi si parla un portoghese maccheronico, dove fanno le loro tagliatelle e le loro feste, dove si siedono fuori casa a prendere il fresco e chiaccherare con le vicine, ci andavo anche io con Wladimir, è come stare in italia, non sono mai usciti da lì, e molti di noi neanche.
 
Scusate, ma è che ieri quella Napoli mi ha rovinato la serata e la giornata a voi, se é che mi leggete, è troppo lungo e farà innervosire molti.
 
Un bacione
anna
 
 
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