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domenica 25 settembre 2011

LUCIA

Carissima Lucia,
È vero, fortunati noi che abitiamo in questo millenio dove la comunicazione ci permette di essere tanto vicine a persone che, col tempo, ci diventano care come se fossero di famiglia e vissute da sempre accanto a noi.Senza dire della vicinanza che ci permette con i nostri cari a chilometri di distanza.
 
Fortunati siamo anche noi, quelli che stanno profittando di queste offerte, tanti non hanno accesso, in genere per mancanza di familiarità con questi arnesi magici che lo permettono, peccato, ma quelli che io conosco non soffrono, perchè non sanno cosa sia.Come mi succede con FB, non riesco a familiarizzarmi, cioè, mi manca un poco più di approssimazione, non riesco a capire chi è chi, salvo naturalmente quelli che già mi sono familiari e che già fanno parte della mia vita da molto.Ma forse un giorno ci arrivo.
 
L'uomo è per essenza un animale sociale e, certo, abbiamo bisogno degli altri, la prova è la mancanza che ci fanno quelli che si assentano per molto tempo, quelli che si lagnano di mancato riscontro alla loro comunicazione. Anche quelli che sono assenti da tempo ci fanno mancanza, in questo magico aggeggio, hanno fatto parte della nostra vita, e ci mancano sì.
 
Solo credo che non è che esistiamo di più o di meno, esistiamo uguale. Prima di tutto siamo sì chiusi in noi stessi, perchè ognuno è uno ed è frutto di tante cose, di tanti avvenimenti, di tante circostanze di vita, di esperienza vissuta. Ma certo che con la comunicazione passiamo ad esistere anche per altri, e questo ci dà la sensazione di moltiplicazione. Ma se non esistiamo per noi stessi, non abbiamo come essere per gli altri. Voglio dire, non è semplicemente il fatto che altri sappiano che siamo al mondo è che diventiamo esseri multipli, continuiamo ad essere chiusi, ma questa possibilitàs di comunicazione ci apre verso gli altri e poi il mistero delle affinità ci permette di essere vicini ad alcuni, meno ad altri. Questo credo sia il grande mistero, per me.
 
Quanto alle guerre e dissidi fra gli uomini, fanno parte delle diversità, delle ambizioni, della voglia di essere più di un altro, sia a titolo individuale che di gruppi, e voglia di conquistare un posto al sole, forse anche il desiderio di non essere soli. Ma soli lo siamo sempre, almeno io credo.
 
Comunque cara Lucia, non perdere il sonno, dormi tranquilla, e torna anche al nostro convivio, e te lo dico perchè i figli e la nipote, vicino o lontani li hai, e questo é l'importante, per molto tempo avrai il ricordo di questi giorni, e poi, appena si affievoliscono, ecco che un altro incontro avverrà, o da te o da loro, l'importante credo, è che hai dove andare col pensiero e con un aereo, sono solo piccoli intervalli amenizzati da un contatto anche diario.
La triste epoca dell'imigrazione, dell'addio senza speranza di un giorno...è pasato, ormai siamo tutti vicini, e qui anche siamo una famiglia, anche se litigiosa, ma senò non lo saremmo.
 
bacioni e torna presto
Anna
 
Parlando di Assenze, Amparo, ma sarà possibile che non hai altre vittime senza essere me? Dovresti frugare un poco di più. Mi dirai che non è vero della cena con i piatti eleganti? E poi dici che mangi sempre al ristorante, sola, e poi con invitati cucini? Che è più complicato...farai anche te le braciole di Vittoria?????
 
  
 
 
 
 

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