Cara Lucia:
Coincido con tutto quello che hai scritto sulla vostra emigrazione ed integrazione nel nostro Paese. Io parlo dal mio angolo di visuale, come argentina discendente di terza generazione , che sono cresciuta senza mai ascoltare una parola in italiano, dato che sin dai miei nonni, zie, tutti per prima regola impararono lo spagnolo e le abitudini argentine, senza dimenticare le sue radici .
Ancora conservo la vecchia Bibbia di mio nonno , scritta in spagnolo; lui è venuto alla fine del 1800, essendo già un uomo, ed è andato a scuola per adulti.
Nella mia piccola città, circa 80.000 abitanti, ci sono tre scuole di Lingua, e gli allievi siamo quasi tutti i discendenti di terza o quarta generazione, ( il 80 % della popolazione) ed alcune persone italiane, che sono venute piccolissime e non impararono la loro lingua.
Anche la maggioranza siamo andati in Italia, per conoscere il Bel Paese...e tutti gli anni la Dante Alighieri organizza un viaggio studio , per migliorare la conoscenza della lingua, la storia e la cultura italiana.
Quest' ondata di immigrazione ha contribuito a ingrandire l'Argentina, con la sua capacità, creatività, tenacia e lavoro sodo.
ma come tu dici, Lucia, in Italia la situazione degli immigranti è diversa, di altra razza, religione, costumi...addirittura con una popolazione nativa invecchiata, con pochi discendenti, e una fuga continua di cervelli ...peccato !!!
A dopo , Marta.
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