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domenica 3 giugno 2012

Gaetana e titty

Gaetana, complimenti, andrò su Google epr vedere che diavolo hai combinato ora per essere invitata in una cerimonia...ed onorata, accipicchia, a me nessuno chiama per niente, come mai? dico io...Sono stufa di essere solo amica di persone importanti, e poi vedi se diventi meno importante e compari sul blog, sembri Amparo...
Cara Titty, non credo sia il caso di preoccuparsi per Benedetta. Sono tutti e due troppo giovani, ed anche troppo intelligenti e studiosi, oggi i giovani sanno cosa sia la vita e non credo non abbiano ambizioni personali, cosa che li impedisce per sé a fare un passo troppo presto. Se si vogliono bene aspetteranno. Ma in genere é difficile che una storia così da lontano arrivi a buon fine, ma tutto è possibile. Comunque é presto per pensarci, per ora sogneranno.
Ma è bellissimo no?
Quanto alla valigia, cara Titty, si riferisce a chi veramente è emigrato con la valigia di cartone, e ci sono stati. qui c'è la Casa dell'Imigrante, dove si ospitavano i primi emigrati, per poi essere mandati nelle fazende. E sai, molti hanno fatto sacrifici insani per andare avanti. Tagliare la canna è un lavoro terribile, faticoso e stancante, così come tanti altri lavori che gli erano assegnati, in posti con un caldo insopportabile, con lavori diuturni e molte volte senza un alloggio degno.
Certo nei loro paesi facevano la fame, per questo sono stati obbligati ad uscire, pochi sono venuti per avventura, e allora hanno sofferto sì, un sacrificio in piÚ, lasciare la loro terra, la lingua diversa, le differenze culturali.Non è poco, non è facile. E di questi, molti hanno costruito come dici tu un futuro brillante e meraviglioso per i loro figli, ma molti ancora sono rimasti nell'anonimato, con la fatica e scarso successo. È che questi non li conosciamo, chi ne parla?
Insomma, é che l'imigrazione é usata in tutti i tipi, ma in verità, imigrazione é quella dura, ed altro é il partire in ricerca di un futuro migliore con condizioni di cercarlo. Questo è diverso< é più leggero, meno sofferto.
Almeno penso che sia il significato originale della valigia di cartone, un simbolo di chi ha sofferto per lavorare nella nuova terra.Anche io non amo questo simbolo, ma perchè mi duole pensare che ci fù un giorno questa realtà,ma lontano, da tempo non esiste più.
Baci
Anna



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