Prima di tutto, cara Vittoria, non ti preoccupare e non avere invidia. Se tu non avessi tanto da fare a casa e per occuparti di nipoti e marito, faresti la stessa cosa che facciamo noi. Io credo che oltre al fatto di scrivere a getto, si tratta anche di potersi sedere tranquillamente e poter scrivere quel che si vuole e quanto si vuole. Io invece invidio te che sei così utile a tante persone e che fai cose di valore, cosa vuoi sia scrivere...Come pure le due Maria Rosa che lavorano e molto, come vuoi paragonare...ognuno fà quel che può, e ci comunichiamo, questo si importa. Spero tuo marito stia senza dolori, e allora è più facile aspettare i tempi che ci vogliono che, purtroppo, sono lunghi. Ma vedrai che presto ti aiuterà come sempre. Mria Rosa, sono qui, è che veramente sono stata poco a casa. Questo periodo dell'anno per me non è molto piacevole. Poi quest'anno non posso andare neanche al cimitero perchè non hanno ancora aggiustato l'ascensore e la salita per arrivare su é molto ardua, sono rampe abbastanza ripide, e sono tre piani che in pratica sono sei.Certo mi farebbe più piacere. E allora gironzolo, oggi vicino casa, cioè, relativamente, era molto che non ci ´passavo. Sai la Rua Augusta? Scendendo verso il centro, dal secolo scorso, non sò che anno, c'è un negozio ben tipico francese, piccolo, con mobili di legno, pieno di scaffali, un poco disordinato...Sì parlod ella vecchia Parigi, non il lusso di oggi. Ed in questa classica bottega, ancora con gli abiti che si usavano, berretto, barba, sciarpa, il padrone chiude all'ora di pranzo. Mi metto davanti a questo attraente negozio nel quale non sono mai entrata e tante volte l'ho guardato, e aspetto un ora che lui lo apri. Devi sapere che vende cappelli e berretti, anticamente dice che faceva anche sartoria, difatti ancora ci sono alcune giacche molto belle, fatto stà che appena arriva mi vede sulla porta di legno, e mi domanda se era molto che lo aspettavo. Ha riso tanto perchè ho risposto che dipendeva, se aspettavo l'ntrata nel negozio, piu di dieci anni, se il tempo che ero lì, poco più di un ora.Un forte accento francese, poi alla fine, è una persona d'età, si è abbandonato a parlare la sua lingua e con grande felicità mia sono riuscita a riprenderlo, anche se per quel parlare facile delle cose semplici, così che mi sono deliziata di sentirlo e di sentirmi immersa nella lingua che adoro. Alla fine di tutto si parlava fuorchè di compra-vendita, ma sai, a me interessava poco. Ridevamo perchè io gli ricordavo che in Brasile non si chiude niente all'ora di pranzo(lui ha due figli che lo aiutano, ma non c'erano), gli ho detto che vado matta per berretti, insomma, perrsino le due grandi guerre sono entrate in mezzo, i suoi nipoti, ecc.ecc. Certo che alla fine ho comprato due berretti, quando arrivò uno dei figli, senò credo non avrei neanche ricordato cosa stavo facendo lì. Stavamo seduti come in un salotto, e credo che lui ha fame di chiaccherare.Quando uscii, erano passate due ore, oltre quella aspettandolo, ma è valsa la pena. Sono un poco cari, ma anche sono per tuttta la vita, non sono cose che compri ogni cinque minuti. Titty, spero che presto ti senti più in forze per sederti al computer, con Lucia ci spero poco perchè i bambini si sà... Non vedo più neanche Gaetana, Amparo anche è sparita. Ma che state facendo, ci state abbandonando? Bè, libertà logico, ma mi dispiace. Spero la CAravella stia ora profittando bene il viaggio. bacioni a tutti Anna |
UN POSTO DOVE INCONTRARCI IN ARMONIA E PER SCAMBIARCI LA NOSTRA AMICIZIA.
* Il terrazzo sul mare è un luogo immaginario dove un gruppo di amiche, virtuali e non, ma di origine italiana, sparse in tre continenti diversi, si incontrano per scambiarsi le proprie piccole vicende quotidiane, i propri pensieri e il loro affetto.
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venerdì 9 settembre 2011
MARIA ROSA V. E VITTORIA
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