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sabato 25 luglio 2009

LUCIA e MARIA ROSA

Lucia, cara non ti preoccupare, solo che io credo che tu puoi dire la tua come ognuno può dire la sua, non ci possono essere incomprensioni se  nessuno impone niente o se si irrita con qualche cosa, allora non vale la pena, non è più un piacere. Comunque lascia stare.Tanto non credo succeda più.
 
Maria Rosa, ma tu sai le risate che mi hai fatto fare? Tu lo sai quando c'è stata la seconda guerra mondiale e Mussolini? Anzi, prima di tutto grazie degli auguri, per il mio compleanno non mi piace ,ma la povera Sant'Anna non ha colpa di niente.
Dunque dicevo, quello che posso dirti è che mi ricordo, ma già in Brasile, che mia madre canticchiava qualcuna delle musichette che c'erano ieri sera,e pure ricordo qualche cappellino a baschetto che usava, alcuni con la veletta.Ma questo in Italia quando usciva, in Brasile in fazenda non si usavano, solo per cavalcare.
Mio padre racccontava che Mussolini incitava ed entusiasmava moltissimo il popolo e principalmente i giovani. Aveva immesso delle modifiche a favore della popolazione in generale,, principalmente le classi meno agiate, e che naturalmente attiravano la folla. I suoi discorsi erano infiammati. Papà diceva che faceva cose buone e non, come la persecuzione agli ebrei, come Hitler d'altronde, che è stato il maggior crimine dell'umanità, a mio vedere, e non credo solo mio.
 
Sò che papà è stato in guerra in Abissinia e sparito per molto tempo, poi ha avuto delle medaglie, ma non sò cosa siano, stanno con i nipoti.Poi sò anche che due cognate di papà erano tedesche e quindi  hanno avuto almeno un poco di comunicazione con i tedeschi quando sono arrivati, questo a Nocera.
Comunque quello che ti posso dire è che papà lavorava al Ministero dell'Agricultura da dove é venuto in Brasile, non ho visto niente di annormale nella mia poca vita a Roma, andavamo in colleggio all'asilo di suore, il colleggio ancora esiste, andavamo a giocare al parco di Villa Glori, giocavamo con i bambini, andavamo a cinema il mercoledì pomeriggio, credo che era totò, non sò, credo di no, erano seriati, credo, ma non li ricordo.
 
Ecco, avrei potuto avere più informazioni da papà, ma tra le nostre attività e le attivitá dei 'Grandi", che all'epoca non si mischiavano, non avrei avuto neanche come.Sai, noi bambini valevamo molto poco, e poi qui gli studi di storia antica, cominciando dai primordi, non è che si soffermava troppo sulla guerra. Poi c'era la storia del Brasile.
 
Insomma, tanto per dire che sò molto poco, ma se qualcuno del blog ha studiato in Italia potrà dirti di più e con più sapienza, a me neanche è mai interessata la guerra.
Bisognerebbe aver studiato questa parte della storia in Italia no?
 
Un bacione e scusa se non sono soddisfacente, se mio padre fosse vivo potrei scrivere un trattato, ma ormai non c'è più e non ha scritto niente a riguardo, solo su mango e abacate e agronomia, niente politico sociale.
 
Anna
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