.
E` un grande pianista, un grande direttore d'orchestra, un musicista eccezionale, un essere umano straordinario, per il quale, dagli aggettivi che ho usato, capirete che nutro un'ammirazione sconfinata.
E' nato a Buenos Aires ed è rimasto in Argentina fino all'età di dieci anni, dove gia aveva dato straordinari concerti, poi è cominciato a volare con la sua musica attraverso il mondo. La sua carriera è piena di grandiosi successi, ma la cosa più importante che ha fatto nella sua vita, detto da lui stesso, è l'aver creato un'orchestra sinfonica con giovani musicisti israeliani e palestinesi, con il sogno di dimostrare che i popoli possono coesistere pacificamente.
E' un uomo di una immensa cultura, parla l'ebreo, lo spagnolo (argentino), l'italiano, il francese, l'inglese e forse ancora qualche altra lingua di cui non ne sono a conoscenza, e non mi perdo mai una sua intervista, perche tutto quello che dice, per me, è come la verità rivelata... :-)
All'età di 24 anni sposò la violoncellista inglese Jacqueline Du Prè, la quale, oltre ad essere una meravigliosa cellista, aveva una personalità molto particolare. Ho visto un film dove si narra la sua vita, che purtroppo, finì molto presto, poco piu che quarantenne, colpita da Sclerosi Multipla. Il giovane Daniel la segui fino all'ultimo giorno, e immagino che fu una vita molto travagliata e dolorosa, visto che sua moglie, oltre alla malattia fisica, aveva anche molte stranezze nella personalità.
Comunque si dedicò a lei con grande amore, ma negli ultimi anni di Jacqueline, non vivevano più insieme, anche se lui le era accanto in ogni circostanza.
In una telefonata che Jacqueline ebbe con lui, sentì delle voci di bambini attraverso il telefono e lei capì che lui si era fatto un' altra famiglia. Comunque Daniel, si sposo con la sua compagna e madre dei suoi figli, soltanto dopo la morte di Jacqueline Du Prè.
Quando penso a questo suo periodo di vita, agli enormi dispiaceri che il giovanissimo Daniel affrontò, sento una grande tenerezza e simpatia per questo grande uomo che oggi vedo con un atteggiamento sereno e pieno di saggezza in ogni sua espressione.
E' un onore averlo qui a Buenos Aires, dove questa settimana ha dato due grandi concerti al Teatro Colón, che a suo dire, è uno dei piu grandi teatri del mondo, e ne ha elogiato l'acustica, veramente unica.
Oggi, offre un concerto all'aria aperta sull'avenida 9 de Julio. Uno dei suoi obiettivi è che si capisca che la sua musica non è privilegio di una certa èlite, ma è di tutte le persone, di tutti gli strati sociali, perche la musica è un linguaggio che arriva al cuore di ogni essere umano senza differenze di cultura nè di ceto. Certo, che a sentire queste cose dette da lui è molto piu carino. Io non so ripeterle, ma quando lui le pronuncia, capisco quanto sia grande la sua personalità umana e di artista.
Insomma, si vede che ammiro infinitamente Daniel Barenboim, no? :-)
Lucia
.
Nessun commento:
Posta un commento