....

....

sabato 3 settembre 2011

verso Chicago

Care amiche, sono contenta che vi siano piaciute le foto e le cose che vi ho raccontato sul mio viaggio a Bernalda. In questo momento sono in volo verso Chicago e siccome le ore sono lunghe se non si riesce a dormire un po', ho pensato di dedicarmi a chiacchierare con voi scrivendo qualche appunto da condividere sul terrazzo.
Sto pensando che ormai I lunghi e frequenti viaggi che ho fatto fino a adesso, non riesco piu' a farli con la leggerezza di prima. Solo qualche anno addietro, prendere un aereo per me era quasi come prendere un bus per spostarsi da una citta' all'altra, ma ultimamente la fatica che prima non notavo, ora rappresenta un disagio che sicuramente si deve all'eta' che va avanti e alle forze che sono sempre meno. Trascinarsi per gli aeroporti che sono sempre piu grandi e portarsi dietro I bagagli fino che si arriva ai terminali che sono sempre piu' lontani dall'ingresso, prendere navette e shuttles vari per raggiungere il luogo per fare il check in, diventa una vera avventura.Questo lo pensavo oggi quando sono arrivata a Fiumicino con un pullman molto comodo che ho preso alla stazione Termini. Per salirci sopra ho dovuto fare soltanto due isolati dal mio albergo, ma al momento di salire sopra, cosa credete? Le valige le devi mettere tu dentro dell'apposito abitacolo, non c'e' nessun addetto che lo faccia per te.
Ho preso l'American Airlines e al momento di imbarcarci in una delle famose "gates" credevo che dovevo attraversare la manica e arrivare sull'aereo. Sbagliato! I passeggeri ci siamo infilati in un corridoio, ma dopo un po' ho visto che eravamo arrivati a una scala che scendeva e dove siamo rimasti fermi per lunghissimi minuti . Dopo una stancate attesa, e spostando la mia trolley faticosamente per ogni gradino, siamo arrivati giu' dove c'era un'altra navetta che ci ha portato lontanissimo a prendere l'aereo. Niente manica, abbiamo dovuto salire sull'aereo con la scaletta come si faceva anticamente e non vi dico la fatica... Finalmente mi sono seduta sull'aereo e dopo altro lunghissimo tempo abbiamo decollato con un ritardo di due ore. Il peggio e' che l'aereo non va direttamente a Chicago, come credevo, ma va a Boston dove, con un po' di fortuna faremo soltanto uno scalo e non dovremo cambiare aereo. =
Questo perche' c'e' una legge che vieta ai piloti di volare piu' di 8 ore di seguito e allora lui scendera' e noi non so come proseguiremo.... @#Poi vi raccontero'. =20
In fatto di trasportare le valigie, mi sono ricordata tanto di Anna =
quando parlava dei treni italiani che per abbordarli, devi salire tre =
ripidi e alti scalini e mettere le tue valigie sull'ultimo, con grande =
sforzo, anche quando si scende. Quando da Bernalda ho preso il treno per =
Roma, avevo l'aiuto di mio cugino Claudio e di sua moglie Angela per =
caricare I bagagli, ma quando siamo scese a Roma, mia sorella ed io, e' =
stato un' altra enorme fatica. Persino una giovane donna che scendeva =
dietro di me, mi ha chiesto di prenderle la sua trolley che lei non =
riusciva a mettere giu' se voleva scendere prendendosi a qualche =
appiglio. Le mie braccia in questo momento hanno il muscolo biceps molto =
indolenzito dalla fatica e dagli sforzi, ma passera' anche questo.
Siamo tornate a Roma mia sorella ed io per poi prendere ognuna il suo =
volo. Lei parte il 3 sett. per Bs.As. ed io sono partita il 2 sett. per =
Chicago. Mi e' dispiaciuto molto lasciarla un giorno sola a Roma, ma le =
date che siamo riuscite ad avere con le nostre rispettive compagnie =
aeree, non e' stato possibile farle coincidere. Sono partita anche un =
po' preoccupata perche' le e' ritornato il dolore alla gamba che le =
aveva impedito di viaggiare l'anno scorso, ricordate? Questo dolore le =
viene quando lei fa uno sforzo e solleva un peso che non dovrebbe, ma =
quando si viaggia e si trascina I bagagli, e' inevitabile e purtroppo =
questo problema si e' ripresentato quando meno lo aspettava. Meno male =
che al salutarci stamattina, mi ha detto che stava un po' meglio.
Insomma, questo e' stato un viaggio pieno di imprevisti belli e anche =
brutti, che sarebbe lungo raccontarvi. Siamo sopravvissute, ma mia =
sorella mi ha detto che un viaggio cosi' non lo potra fare piu' in =
futuro proprio per I disagi che vi raccontavo e per le poche forze =
fisiche che rimangono. Comunque, il nostro obiettivo lo abbiamo =
raggiunto e sicuramente avremo in futuro molte cose da ricordare e =
commentare.
Quando saro' arrivata a Chicago vi inviero' queste riflessioni che sto =
scrivendo durante il volo e poi spero di poter continuare a stare in =
contatto con il giorno a giorno e farvi partecipi di questa mia =
avventura inaspettata, cioe' la derivazione a Chicago, un viaggio dentro =
un altro viaggio...
Vi saluto con tanto affetto e nella prossima vi prometto di allegare =
altre foto.
Lucia

Nessun commento: