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lunedì 24 ottobre 2011

* non si può contentare tutti *

Il risultato delle elezioni di ieri era prevedibile.
L'adesione della maggior parte dei votanti è stata confermata alle urne, uguale a quella che si era manifestata nelle primarie. La presidente Cristina Fernandez ha vinto con il 54% dei voti ed è un risultato impressionante. Ho ascoltato il suo discorso che è sempre spontaneo perche lei non legge mai un foglietto scritto in anticipo (spesso preparato da qualcuno, specialista in comunicazione) e devo dire che mi è piaciuto, ma non saprei dire se l'avrei votata, avendone avuto il diritto.

Come succede in molti paesi, il quadro dei candidati lascia l'elettorato insoddisfatto e molti votano per il meno peggio, non avendo di meglio da scegliere e soddisfacendo principalmente il loro diritto civico. Io, questo problema non l'ho mai avuto, perche mi dispensava il fatto che non avevo il diritto di voto per mancata cittadinanza.

Certamente, come dice Titty e anche Vittoria, ho lasciato che gli altri decidessero per me, ma siccome sono molto scettica in campo politico, non credo che le cose andrebbero meglio esercitando IO il mio diritto al voto. Ovviamente che se tutti quelli che sono nella mia situazione, esprimessero il loro pensiero, i risultati potrebbero essere diversi, ma l'operato della persona eletta non credo potrebbe soddisfare tutti. E quindi, c'è sempre chi è contento e chi non lo é. Questa volta sono contenti il 54% dei cittadini. Non so cosa si aspettano dal governo, non voglio credere che sia assistenzialismo, come dice MRV, e spero che tutti loro abbiano un lavoro e riescano nella vita grazie al loro sforzo personale, proprio come MRV e come me. Due casi diversi: lei vota e io no, ma tutte e due abbiamo lavorato sodo per trovare il nostro posto nella vita.

In quanto al suo discorso sugli emigranti, io non li condannerei se sono partiti con il desiderio di guadagnare qualche soldo e poi tornare in patria. Come sappiamo, moltissimi non sono mai riusciti ne' a guadagnare molti soldi, ne' a tornare in patria, ma non si può biasimare il fatto che siano rimasti con il cuore diviso a metà, sia che abbiano fatto fortuna o meno. Perchè lo sappiamo bene, che quando qualcuno è tornato da dove era partito, poi si trovava a sognare con il luogo che aveva lasciato e viceversa. Perciò non li condannerei se non si sono sentiti totalmente ARGENTINI. L'origine di ognuno è marcato a fuoco nel DNA (o ADN come si dice qua) e questo non si può cambiare. L'importante è che hanno lavorato e contribuito alla crescita del paese che li ha ospitati indipendentemente dai loro sentimenti più intimi.

Il discorso di Anna è anche molto valido e come lei, che si sente italiana e brasiliana, anche io mi sento italiana e argentina, anche se non ho un pezzo di carta che lo attesta, ma il mio posto, il luogo dove ho scritto la mia storia, è qui anche se non sono stata io a sceglierlo. Comunque, questa è la ragione che mi fa sentire parte di tutto quello che succede in questo paese e  mi fa sentire parte inseparabile di questo paese. 

Lucia

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