la mia ignoranza

 
Piu' passa il tempo  e piu' mi rendo conto che  tutte le cartelline gialle salvate nella memoria del mio cervello vengono distrutte dai virus, credo che, anche se avessi un router e un Tiziano, non riuscirei a riparare questi danni irreversibili, ma io non sono pessimista perche' " l'unica cosa che so e' che non so tante cose, quindi qualcosa so".
Proprio in merito a quanto detto prima vi confesso che:
1) non ricordo se la frase virgolettata sia di Socrate o Platone o Eva Di Pasquale
2) capisco il router ma non capisco come fare la proporzione con il numero
3 non riesco a comprendere la mail di Gaetana, copiaincollata da Anna, poiche' molte lettere ed un'immagine  sono rimaste dietro la Porta Aperta. Bisognerebbe assumere un "Portiere" che ogni tanto apra un pochino di piu' la porta.
4) non capisco perche' Silvia parla sempre dei cari  Maigret e Grasset dimenticando il suo spasimante Montalbano, che aveva avuto una cotta per lei. Che c'e' stato tra te e lui? perche' non vuoi parlarne malgrado le mie ripetute sollecitazioni a liberarti da un peso siculo?
5) Conosco molte sindromi, di Stendhal, del terzo giorno, di Peter Pan, del ristorante cinese, di Parigi, di Buenos Aires, di Praga, di Agerola, ma quella di Stoccolma, di cui soffri Maria Rosa, non la conosco e gradirei me la spiegassi.
6) non capisco  se la love story di Lucia a Playa del Carmen ci sia stata con il Capitano  o con quel ragazzo a destra della foto, con baffi e pizzetto, che la guarda cosi' teneramente.
 
A Claudia e a Adriana va un mio particolare saluto perche' capisco che in determinati momenti non si abbia  voglia di scrivere o di leggere i post spesso leggeri che io,  Anna e Silvia  scriviamo per divertirci.
Un abbraccio a tutti
Ivana
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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