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martedì 24 febbraio 2009

Per Adriana, Luisa, ed anche per Lucia

    Carissima Adriana, sono molto dispiaciuta per tuo padre, certo con gli anni che avanzano i movimenti si fanno più lenti, credo stia veramente meglio in un posto dove c'è gente ed attrezzature adatte al suo caso.
Io ho un amica che quando il padre si ammalò, fecero questione di mantenerlo con un infermiera a casa. Il risultato è stato che lui ha sofferto molto perchè era solo, le attrezzature a casa, nonostante lo spazio ci fosse, erano precarie, in più, ogni volta aveva bisogno di altri attrezzi, e ci voleva tempo per provvedere.
Inoltre loro, avendo casa, marito e figli, non potevano dedicargli piú di un oretta e mezza al giorno.
Conclusione, per evitare un eventuale rimorso, che non avrebbe ragione di essere, secondo me l'hanno sacrificato molto di più. Io credo che arrivato ad un certo punto bisogna ragionare a cosa è meglio per lui e non per noi.
 
Cara Luisa, ma non c'è bisogno che correggi, acqua o aqua, alle volte mi sbaglio anche io, perchè noi ormai non parliamo l'italiano giorno e notte e principalmente non lo parliamo fuori. Con mio marito parlavo portoghese, nonostante sapesse perfettamente italiano, ma era abitudine, e poi io quando stavo più stanca o con meno voglia, parlavo italiano, poi se stavo stanchissima addirittura il napoletano che è un dialetto molto bello e molto riposante da parlare. Quasi non devi aprire la bocca.
 
Non ricordo chi ha chiesto del carnevale brasiliano. Può darsi che sia più autentico con i costumi ed i carri allegorici, però è limitato, come ho detto al Sambodromo, un posto praticamente creato solo per questo ed altri avvenimenti di folla, quindi praticament eio solo lo vedo alla TV, poi siccome il ritmo mi stanca, è monotono, è tutto meno samba, allora a volte neanche quello.
Così che anche nella terra del carnevale, si stà tranquillissimi in questi giorni.
Ma anche se uno volesse andare, con quella folla e questo caldo, chi ce la fà?
 
Un abbraccione
Anna
 

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