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giovedì 26 novembre 2009

mamma mia che paura....

Carissima Gaetana, quasi mi veniva un colpo, manch'io sapevo cos'è la LETTOLA, ma poi ho scoperto, era : non ho "letto la "notturna(Titty), che poi ha scritto allo stesso tempo.Scusa, se sapessi quante volte le lettere escono insieme e devo separarle, non sò, dev'essere difetto da capovolta, poi Silvia vuole per forza imitarmi...
 
Oggi ho visto la mappa dell'Australia con la descrizione delle varie zone, è impressionante l'area desertica di questo paese, ma come non ho avuto l'idea di andare a vedere prima. Se andate a vedere la parte desertica è rossa, nel centro praticamente. Certo stiamo parlando di territori immensi come il Brasile, quindi le distanze sono enormi. Va bene Gaetana, cambio destino, me ne vado nel deserto, informati se c'è internet...ogni tanto ti mando un poco di sabbia per salutarti.
 
Maria Rosa C., mi dispiace per tuo cugino anche, certo che bisogna aver pazienza, quest'anno deve passare, non è stato buono per quasi nessuno di noi. Mi figuro come ti diverti, anche se stancante, con tutti questi nipotini...
 
Lucia, cara, ci mancava solo che uno pensasse all'insalata e manco vegetariana può essere, io sò che c'è gente che parla con le piante e già questo mi impressiona, ma quelle non le mangiamo. Io avevo un amica che, mi dicevano alcune altre amiche, che quando andava da loro si mosciavano le piante, e non è l'unico caso.
 
Titty, com'era il tacchino? Parlando di tacchini, qui li fanno a Natale. Quando i miei nipoti erano piccoli, mia cognata faceva il Natale e noi andavamo a volte. La mia funzione era aprire i pacchi dei regali, e i miei nipoti si divertivano di più a vedermeli aprire che con il contenuto...io adoro aprire i regali degli altri.
In una indimenticabile notte, mia cognata, che non c'è male come cucina, ma cucinano meglio i figli, aveva tutto pronto per il ripieno del tacchino, la famosa farofa, ecc.ecc. mò non ricordo.
Senonchè, il tacchino stava nel forno da ore e non si cucinava, rimaneva duro, e metti birra, e metti burro e niente. L'aveva comprato congelato sua sorella che è brava come noi...
Siccome è il piatto principale, aspetta che aspetta, alla fine sentiamo un odore di bruciato, il tacchino era nero come il carbone...lo facevano ogni anno, il forno aveva la temperatura giusta.
Insomma, conclusione, mai più dimenticato, la sorella non aveva comprato il tacchino, aveva comprato un gigantesco gallo...e non avendo letto l'etichetta, dalla grandezza, era un tacchino ben grande.
Quell'indimenticabile natale, fino ad oggi ogni tanto lo ricordo...quante risate.
 
Un abbraccio
Anna
Buongiorno Gaetana.
 
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